Progetto, casa, famiglia, community-care, dono, queste le parole che sintetizzano il cammino che ha portato alla realizzazione della Cooperativa “Don Milani”. Un progetto che nasce dall’idea che la cultura del dono non è un’ utopia, esiste e si perpetua attraverso tanti piccoli atti quotidiani che è necessario valorizzare. Il dono serve a creare relazioni sociali, è una delle rocce umane su cui sono costruite le nostre società. È proprio questa la concezione che fa da filo conduttore alla manifestazione che, anche quest’anno, porta la Cooperativa ad aprire le proprie porte ai visitatori. L’appuntamento con la giornata di festa e solidarietà organizzata dalla “Don Milani” è fissato per sabato 7 gennaio, presso la struttura di contrada S. Zaccheria. Un’occasione per costatare che la casa famiglia è ormai una realtà.
Come sempre un programma ghiotto attende i visitatori: lo start-up è previsto alle ore 16 con le musiche e i canti della tradizione meridionale ad opera di due incalliti sostenitori della Cooperativa, Salvatore Gervasi e Mariella Salierno della Compagnia “Specimen Teatro” di Lecce. Tali motivi accompagneranno l’intera giornata. Alle 20 è poi previsto l’assaggio di cibi cotti al forno a legna e alla griglia. A seguire tombolata e mercante in fiera. Alle ore 23,30 ancora l’affascinante visione della Volta celeste con l’Associazione Helios di Montalto. Sarà, inoltre, allestita la mostra Don Milani raccontata dalle pagine del quotidiano “Avvenire”, a cura di Demetrio Guzzardi.
L' iniziativa ha l’obiettivo di creare ulteriore sensibilità intorno al progetto, al quale la Cooperativa sta dedicando tutte le sue energie ormai da anni. Ma anche la finalità di far conoscere alla cittadinanza lo stato attuale dei lavori. Un’occasione, inoltre, per dire grazie alla generosità di tanti benefattori che hanno creduto e che credono nel progetto. “Vorrei fare appello – dice il Presidente della Cooperativa Nello Serra - ancora una volta ai tanti amici, che ci hanno generosamente aiutato in questi anni, affinché continuino a sostenerci. Ma voglio anche rivolgermi a quanti non conoscono ancora il progetto: abbiamo bisogno di compiere insieme un ultimo sforzo”. La speranza è che i cittadini acresi possano dare un’ ulteriore concreta mano a quello che in principio poteva sembrare un sogno ad occhi aperti e che oggi si è tramutato in realtà.
La casa famiglia, inoltre, è pensata come una comunità che dovrà e saprà badare a se stessa puntando anche sulle proprie forze, attraverso la vendita dei prodotti della Cooperativa e attraverso proventi che giungeranno dal lavoro di ogni futuro singolo ospite. Le iniziative in cantiere, già numerose (la bachicoltura, la sericoltura e varie altre attività innovative nel campo della produzione dell’olio di crisalide e degli oli essenziali ricavati dalle piante officinali che si trovano nel territorio acrese), sono ancora tante. La mente vulcanica del Presidente Nello Serra è, infatti, sempre in movimento e pronta a captare dal territorio nuovi stimoli.
Il gruppo di sostegno all’esperienza della casa famiglia sta camminando da circa un decennio, durante questi anni, grazie ad un cammino di formazione che ha aiutato a rafforzare l’adesione e le motivazioni che hanno indotto ciascuno ad avvicinarsi a questo progetto, si sono aggiunti nuovi sostenitori. Ed è così che il progetto ha preso forma e significato. Il bello di questa esperienza è stato, ed è tuttora, proprio l’accompagnamento reciproco, la crescita condivisa attorno all’idea del dare vita ad un’ esperienza di casa famiglia che sia espressione di un cammino comunitario, non solo della scelta di una singola persona. Ora ci siamo, la vita della casa famiglia è una realtà concreta e tangibile. Tutto sta prendendo forma e da qui l’esigenza di strutturare il tutto in modo più preciso e puntuale.
Ricordiamo che nel 2004, grazie alla donazione del terreno su cui costruire la struttura da parte della benefattrice Giuseppina Gencarelli, sono iniziati i lavori di realizzazione della struttura della Cooperativa. Dapprima il terreno, poi le mura, i pavimenti, le finestre, e così un passo alla volta, mentre si delineava e cresceva questo cammino è cresciuta anche la “casa”. Infatti, le somme di denaro arrivate alla “Don Milani” dal cinque per mille e dalla solidarietà della gente, hanno permesso la messa in opera della casa. Al momento i lavori sono quasi terminati.“Il nostro obiettivo è quello di realizzare una “community-care”,- afferma Nello Serra - letteralmente una comunità che cura se stessa. Dunque, una comunità fatta dalla comunità per la comunità, che è disposta ad accogliere ogni individuo con qualsiasi tipo di bisogno esistenziale, anche solo temporaneo.” Una comunità, dunque, che nasca all’insegna del pensiero milaniano, che si basi cioè su un concetto di “mutuo-aiuto”. Ispirandosi al pensiero milaniano dell’ Icare l’artista Nina Gonzalez ha realizzato un quadro, che verrà completato durante la manifestazione.