Il riordino della rete scolastica, attuato nello scorso mese di novembre, dall’attuale giunta di centro destra, è stato al centro di aspre discussioni tra gli addetti ai lavori, ovvero docenti e dirigenti. Alla fine, però, il piano di dimensionamento è stato recepito dalla Provincia. Esso prevede tre istituti comprensivi: due nel centro urbano, ovvero Padula e 2° Circolo ed il terzo che comprende Serricella e San Giacomo. Il suddetto piano finisce anche sulle pagine de “L’Espresso.”
Sull’ultimo numero compare un articolo a firma di Roberta Carlini dal titolo “Aiuto, si è fusa la scuola” che tratta, appunto, la nuova legge che prevede la nascita di istituti con minimo mille alunni per ridurre presidi e personale Ata ma non docenti. Secondo “L’Espresso”, in Calabria sono 360 le sedi scolastiche esistenti mentre 112 quelle da tagliare. La Carlini, probabilmente su suggerimento delle organizzazioni sindacali, solleva il caso Calabria dove, “senza tenere conto dei futuri flussi di ragazzi nelle scuole, saranno soppressi 112 istituti.” Quindi, la giornalista affronta la situazione di Dinami e Dasà, in provincia di Catanzaro, e Acri. “Cortei e proteste – scrive la Carlini – hanno salutato la decisione di unire due scuole, San Giacomo e Serricella, distanti 35 chilometri, lasciando intatte quelle del centro urbano.”
Vero è la prima affermazione mentre la seconda non è del tutto corretta visto che nel centro urbano nasceranno due istituti comprensivi.
Il tutto, naturalmente, dal prossimo settembre. Sentenze del Tar permettendo.