Musica, filmati, fotografie, pagine critiche e la testimonianza orale di un deportato nei campi di concentramento: i ragazzi del Liceo Classico Julia hanno vissuto intensamente il Giorno della Memoria. E venerdì scorso si sono letteralmente immersi nell'orrore di quel 27 gennaio 1945, ben 77 anni fa, quando si spalancarono i cancelli di Auschwitz e si scoprì l'inferno in terra.
Non una commemorazione formale. Ogni classe del liceo, infatti, ha voluto dare il suo contributo in forme diverse, dopo aver essersi documentata ricercando testimonianze e racconti. Esposto il contesto storico e l'etimologia dei termini, i ragazzi attraverso la musica, le immagini e la letteratura, sono riusciti a personalizzare e a far proprio un pezzo di storia così importante e tragico come la Shoah. Di più, gli studenti della III A hanno raccontato il sentimento dei luoghi vissuto nella recente visita fatta a Mauthausen, famoso campo di concentramento austriaco, ed hanno cercato di esprimere l’immane tragedia con le parole e le foto scattate. Preziosa, poi, la diretta testimonianza di Angelo Fusaro, deportato ebreo calabrese, sopravvissuto allo sterminio.
Particolarmente choccante la documentazione sui "medici" nazisti che eseguivano, a sangue freddo, esperimenti ed amputazioni senza alcuna forma di anestesia sui deportati ebraici fino a condurli ad una morte atroce, e quella sul destino brutale riservato ai bambini.
E dopo la ricostruzione di quanto accaduto si è aperta la discussione. Perché oggi con il negazionismo c'è chi vorrebbe cancellare dalla storia la "soluzione finale" ideata e realizzata da Hitler e dai nazisti. "Vogliamo un presente e un futuro in cui non siano più ammesse parole come razzismo, genocidio, sterminio, ignoranza – dichiara commossa e fiera del lavoro fatto Anna – Vogliamo ricordare, affinché mai più si ripeta per nessuno quello che è accaduto agli ebrei, agli zingari e agli oppositori politici nei campi di concentramento".