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Ospedale. Slitta il ridimensionamento?

Roberto Saporito
Foto © Acri In Rete
Il count down è cominciato. Mancano due settimane all’entrata in vigore del decreto dello scorso venti ottobre. L’atto della giunta regionale, assessorato alla sanità, prevede un forte ridimensionamento dell’ospedale Beato Angelo che, in sostanza, diventerebbe un ospedale di montagna con la perdita di posti letto e dei primariati.
Una soluzione che, naturalmente, non è accettata dalla popolazione e da alcune forze politiche, Pd in primis, che nei mesi scorso hanno messo in campo tutte le energie possibili attraverso manifestazioni di piazza e convegni.
Se non dovesse succedere nulla, quindi, dal primo aprile (e non si tratta di un Pesce di aprile) tutti i reparti subiranno notevoli tagli. Circolano, però, indiscrezioni che fanno ben sperare. E’ probabile che le parole del dipartimento della sanità, diffuse dal dirigente Orlando, trovino conferma nei prossimi giorni. Secondo la regione, infatti, il Piano di Rientro che riguarda alcuni nosocomi non può essere attuato. Manca ancora un’organizzazione territoriale che garantisca la giusta distribuzione degli ospedali, e, quindi, eviti eventuali liste di attesa e accavallamenti di prestazioni. La soluzione della regione andrebbe verso una proroga del decreto. Che si tratti di due, tre o sei mesi lo si saprà a giorni. Ma si tratta di una decisione dettata anche dalle forti richieste che provengono dalle istituzioni. Il sindaco Gino Trematerra ha più volte incontrato il commissario alla sanità, Giuseppe Scopelliti, al fine di trovare le giuste soluzioni. Per la vastità del territorio, 200 chilometri quadrati, per il numero di utenza, per la posizione orografica e per le prestazioni offerte, il Beato Angelo meriterebbe di essere annoverato tra gli ospedali generali. Trematerra ha più volte avanzato queste sue giuste richieste, in silenzio, evitando polemiche e la piazza.
Ed a proposito di manifestazioni, Trematerra tiene a precisare che le indiscrezioni pubblicate nei giorni scorsi non sono fondate: “io non ho denunciato nessuno in particolare – dice - ho solo esposto querela contro ignoti che in una notte dello scorso anno si sono resi protagonisti di azioni nei confronti della mia famiglia. Se poi – conclude Trematerra le forze dell’ordine hanno individuato i responsabili, questo non lo so ma di certo non ho visto in faccia i responsabili altrimenti avrei fatto, senza esitazione, nome e cognome. Personalmente non sono contrario alle proteste, purchè esse siano pacifiche e non sfocino in inutili e ingiustificabili atti vandalici.”


PUBBLICATO 19/03/2012

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