E’ vero, la realtà, a volte, supera la fantasia. Prendiamo quello che sta succedendo nella Lega. L’Umbert (come lo chiamano nella fantasiosa nazione padana) ha, nell’occasione, davvero superato se stesso. Questo “genialoide” che ha costruito la sua fortuna politica insultando il Sud e la gente meridionale con eleganti aggettivi del tipo “terun”, mafiosa, parassita, ladrona, si trova oggi in una situazione tragi-comica che neanche nelle barzellette più ardite, sulla Lega, si sarebbe potuta immaginare. Vediamo. Il partito dei paladini dell’onestà, riceve dallo Stato soldi pubblici sotto forma di rimborsi elettorali. Sono tanti soldi, milioni di euro. E’ logico ritenere che la gestione di un così imponente fiume di denaro sia affidata ha un vero padano d.o.c., magari alto, biondo nato, come minimo, a Pontida. Insomma, un genuino prodotto padano, come il grana.
Invece, sorpresa! nella stanza dei bottoni, dove si gestisce il tesoro della Lega, troviamo un anonimo signore, basso, grassottello, nulla a che vedere con il tipologia padana. Anzi, a ben guardare, più che nordica sembra proprio una a tipica figura meridionale. Possibile? Ci deve essere un errore, come può un parassita, un calabrese, un “terun” avere la gestione della ricca cassa di un partito che fa dell’antimeridionalismo il suo fiore all’occhiello? Cose da pazzi, o semplicemente misteri della politica. E Bossi? Ed il fido Calderoli, Maroni, Borghezio non si accorgono di nulla? Neanche il “cerchio magico”(quale cretino avrà mai coniato una espressione così?) trova niente da ridire, nonostante il tipo pare abbia frequentazioni assai “pericolose”. Strano si dirà, ma regolare. Forse proprio regolare non lo è. Intanto perché si scoprono 6 milioni di euro “investiti” in Tanzania e Cipro. Considerato che sono soldi pubblici (ovvero nostri) che dovevano servire a coprire le spese elettorali non può considerarsi certo o un’operazione proprio legittima. Ma è solo l’inizio, quello che sta emergendo in questi giorni sembra un autentico saccheggio. Centinaia di migliaia di euro sottratti per pagare i conti della famiglia Bossi. Diplomi, macchine lussuose e multe del Trota, lo “spigliato” figlio del capo. Altri milioni per finanziare la scuola privata della cara mogliettina, altri ancora per pagare la ristrutturazione della villa di famiglia, persino i conti del dentista e delle cure in Svizzera. Resterà memorabile la dichiarazione di Bossi “denuncerò chiunque abbia ristrutturato casa mia a mia insaputa”. Una “perla” che va ad aggiungersi a quella del ex Ministro Scajola al quale avevano pagato la casa, fronte Colosseo, a sua insaputa, e del Sottosegretario Malinconico, al quale avevano pagato invece le costose vacanze, sempre a sua insaputa (ne avessi mai incontrato uno io che paga a mia insaputa!!). E poi ci sono i conti della Rosi Mauro “la badante“ come era conosciuta nell’ambiente per essersi “attaccata” al capo nel periodo della malattia. Vice Presidente del Senato, resa famosa dalla sindrome isterica della quale era stata colpita mentre presiedeva la discussione su degli emendamenti alla famigerata riforma Gelmini, 300.000,00 euro per il sindacato padano del quale pochi si sono accorti dell’esistenza ed un centinaio, dicono, per il suo amante poliziotto.
Quante volte il “Senatur” , in questi anni, ha chiamato gli altri ladri mostrando, con orgoglio, il dito medio. Adesso che abbiamo scoperto chi sono i veri ladri, di quel dito medio cosa dovrebbe farsene? No, non ditelo. So già cosa state pensando!!