Sono passati quasi tre mesi e di interventi seri neanche l’ombra. Solo una sbarra di legno che blocca la strada – se ancora di strada si può parlare – e la coscienza comunale è stata pulita. Mi riferisco alla spiacevole vicenda che ha coinvolto una via comunale nella frazione di Chimento nel febbraio scorso lasciando completamente isolate due abitazioni.
La neve prima e le abbondanti piogge dopo hanno causato una pesante frana che ha cancellato in un batter d’occhio l’intera strada creando una voragine profonda circa una quindicina di metri. E nonostante le svariate segnalazioni all’Ufficio tecnico del comune , nessun intervento ad oggi. Solo l’apertura di una stradina alternativa di terra battuta che permette il transito solo a mezzi idonei.
Chimento, come è noto ai più, è una frazione in aperta campagna dove la maggior parte dei servizi sono ancora forniti dall’esterno. Un esempio concreto è l’assenza di gas metano che ti assoggetta alla fornitura periodica verso ditte private. E ovviamente senza una strada di collegamento il servizio non può essere erogato e usufruito.
Un esempio, questo, che meglio spiega lo stato primordiale e di forti disagi che queste famiglie stanno vivendo da mesi, di completo isolamento, e senza prospettive di soluzioni. Infatti il Comune, alle sollecitazioni ricevute, ha risposto chiaro e tonto che le casse municipali sono in rosso e che quindi non ci sono risorse da investire. Parole poco gratificanti per un contribuente delle casse.
Concludo con due domande che mi stanno attanagliando da mesi: sarà vero che non ci sono i soldi da intervenire? Non ci dovrebbero essere dei fondi da utilizzare proprio nei casi di emergenza? Spero che rendendo pubblica questa vicenda acquisti l’importanza che si merita agli occhi delle istituzioni. Perché i problemi non vanno risolti solo nel centro cittadino così da strumento di consenso ma anche nelle periferie.