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Nel trigesimo della morte di don Francesco Nigro

sac. Sergio Groccia
Foto © Acri In Rete
Omelia Sac. Sergio Groccia . S. Giacomo d’Acri 17 – 04 - 2012
A distanza di un mese dalla morte di d. Franco e’ con commozione che prendo la parola per rivolgergli ancora una volta il saluto. Quel saluto che non abbiamo potuto esprimergli nell’attimo della sua morte.
Lo faccio a nome di tante persone, Istituzioni, Comunità, amici.
Il nostro fratello don Franco è approdato al giorno luminoso e senza tramonto dell’eternità, dove solo uno sguardo che sa vedere oltre l’orizzonte sensibile, intuisce il mistero della sua definitiva comunione con Dio.
Mi piace associare don Franco nel numero di coloro che faticano nell’ombra, nel numero di quei tenaci e gioiosi protagonisti di un lavoro silenzioso quali oggi sono ancora tanti preti!
Non è lo splendore delle cose grandi, che può illuminare una persona: ma è la luce interiore che da essa promana che può illuminare anche le cose umili e trasfigurarle.
Ci siamo dati appuntamento in questa Eucaristia di suffragio, perché – nelle parole della fede - trovi consolazione la nostra mestizia e la certezza della vita che va oltre la morte ridoni serenità al nostro animo.

Il congedo da un sacerdote, che ha condiviso con noi la fede, diviene momento per professare la nostra fede nel Signore.
Siamo qui per dire la nostra certezza di vivere oltre il tempo. Siamo qui per dire che don Franco – terminata la sua giornata terrena - vive ormai nel Signore. Oggi non è solo giorno di rimpianto di una persona cara, ma è consapevolezza di un legame che sopravvive oltre la morte, nell’attesa dell’incontro definitivo, ultimo, felice con Dio e quindi con don Franco e con tutti i nostri cari – nel giorno eterno su cui non scenderà mai la tenebra, nel quale non ci sarà più notte, separazione, ma solo gioia e pace.
Una presenza infinitamente dolce e rassicurante è quella di Dio che accoglierà ciascuno di noi, che ha già accolto don Franco, per una vita che noi chiamiamo eterna.
Non consegniamo al nulla il nostro fratello, ma lo affidiamo alle mani e al cuore di Dio.
Questa è la nostra speranza, questa è anche la nostra certezza.
Ciascuno, in questo momento, nel suo cuore deve dire: credo che la vita di Cristo risorto sarà anche la mia vita, credo la vita eterna, credo la risurrezione della carne, credo la comunione dei santi, cioè che tra noi e i nostri defunti permane una meravigliosa solidarietà. Questo estremo congedo diviene per noi un invito a vivere e a preparare bene il momento in cui, anche per noi, si schiuderà la pienezza della vita eterna.

Questo incontro di preghiera nell’Eucaristia – serve a noi per fissare nella memoria e nel cuore alcuni tratti di questa persona cara che è stato per noi Don Franco.
Ciascuno conserva in cuore - specie i suoi cari - tanti ricordi. Io lo vorrei ricordare così:
Don Franco è stato un prete comune e insieme singolare, ha avuto – come tutti noi – i suoi pregi e le manchevolezze di ogni comune mortale.
Mi ha sempre colpito in Don Franco la sua umanità. Una umanità affabile, semplice e intelligente. Uomo di tanti legami, dalle tante amicizie, capace di oltrepassare ogni porta, proprio per la sua schietta umanità e pronta amicizia. Delicata era la sua attenzione a chi era nel bisogno - qualunque fosse il campo del bisogno - la fede, l’aiuto economico, il disagio psicologico, l’inquietudine spirituale.
Don Franco è stato il prete del contatto personale, del dialogo, della disponibilità .
Don Franco è stato un Sacerdote che nel servizio alla pastorale ordinaria ha creduto a quella modalità di annuncio del Vangelo che conduce a Dio attraverso la via dell’amore.

Dentro questa sua ricca umanità si celava la realtà di un prete con la “sua” ricchezza spirituale.
Ma sulla soglia del santuario interiore in cui Don Franco viveva il suo essere credente, il suo essere Prete, mi fermo, perché non mi pare giusto approfittare del silenzio che la morte gli impone, per tessere elogi che da vivo egli avrebbe – con dignitosa semplicità – rifiutato.
Il Signore che conosce le profondità del cuore di ogni uomo, conosce dunque l’amore che Don Franco ha avuto per Lui. Questo amore fatto misericordia lo ha già accolto, nel paradiso , accanto a se! Don Franco, noi preghiamo per te, tu prega per noi.


PUBBLICATO 17/04/2012

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