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Mostra SEIDONNEPERSEI, arte come espressione del Femminile

Foto © Acri In Rete
Angela Maria Spina
L’Arte come espressione del Femminile ha la capacità di rendere la forza e il vitalismo delle donne, una virtù generativa, che spesso capovolge le visioni del mondo; talvolta sa essere interpretazione e ribellione nel medesimo tempo, riuscendo ad essere un atto creativo di Rivoluzione e Forma; che sa farsi breccia nei complicati mezzi e strumenti personali, collettivi e sociali, disponendo l’Intelligenza e l’Immaginazione, in un ordine di Armonia e Vita.
Donne che Pensano, Immaginano, Parlano ma soprattutto Reclamano considerazione, chiedono cioè Spazi e Visibilità alle molteplici forme del loro Essere donne. Attraverso gli elementi della comprensione e considerazione è possibile rappresentarle tutte le donne; quelle che si attivano per amore o per passione, per calcolo o per necessità, che vivono da grandi o da invisibili; tutte comunque interessate a rendere il quadro di una Potenza fatta vita. E' indispensabile perciò concorrere a favorire le rappresentazioni del femminile attraverso Matrici e Destinazioni comuni, verso cui tendere un ponte, sul quale far camminare le Agenzie Formative, le Istituzioni, gli Enti e i Soggetti individuali, per concorrere a orientare e migliorare una nuova sensibilità verso le donne, che favorisca cioè un Nuovo Diverso Sguardo su di loro e così forse anche sul mondo. Uno sguardo in grado cioè di ridisegnare un orizzonte di senso aperto a nuove progettualità specie per gli spazi artistici.
L’unico modo per vincere la difficile partita delle Donne - appena iniziatanon è anteporre ciò che divide le donne dagli uomini, ma affermare l’unità di entrambi, nella trasversalità e nel riconoscimento delle differenze, mettendo in relazione le personali esperienze e competenze femminili, insieme a quelle della politica, delle istituzioni, della cultura, nel pieno rispetto di compiti e funzioni.
L’unico modo per vincere la difficile partita innescata è alimentare nuove destinazioni ed elaborazioni, di storie e di percorsi politico-culturali, caratterizzandole anche al femminile; solo così sarà possibile un'articolazione utile a generare - nella pluralità di forme - migliori destinazioni per la civiltà.
La mostra Seidonnepersei ospitata nella Sala delle Colonne di Palazzo Sanseverino può essere trasfigurata in Sei Donne per l’Arte: sei artiste appassionate e appassionanti si sono incontrate ad Acri - che è centro di cultura e dell’ideazione del sud - tra i più vivaci e promettenti luoghi della provincia Cosentina, in una ambientazione d’eccezione con un allestimento che è scenico e rappresentativo nel medesimo tempo. Sei Artiste che si incontrano per celebrare lo spirito e la creatività femminili e partendo dal sud, dipanano un ottimo campionario espressivo di libertà, dignità e di vita, per offrire la rappresentazione più accorta e profonda della femminilità attraverso gli strumenti dell'arte.
Questa mostra è un racconto di donne in cui tra presente e futuro la forza è la presenza di ciascuno; la libertà è la consapevolezza di tutte. In essa i temi dell’immaginario femminile articolano e districano la vita e l’arte delle donne, attraverso i colori le forme, le materie in essa contenute; i significati complessi di quella cosa strana che è la vita, si trasformano in un messaggio simbolico che può giungere immediato o lento ma che comunque sollecita le emozioni.
In ciascuna di esse si rinviene la necessità di superare oltre ogni ostacolo il bisogno di esprimersi ed esprimere anche attraverso le contaminazioni e l’interdisciplinarietà, effetti ed esiti interessanti che giocano la carta vincente dei saperi, quelli che vengono proposti in forme tutte differenti attraverso la visibilità come volontà di attivismo e di vitalità. Il risultato finale è un Opera Collettiva di Artiste che forti del valore della loro diversità, pur assumendo forme artistiche personali, chiavi del loro linguaggio, potevano e dovevano essere sostenute per il proprio valore intrinseco e simbolico.
L’ iniziativa mi è parsa un dovuto affettuoso scambio tra Arte ed Entropia, entrambe “creature” femminili e dunque amiche delle donne. Nel mondo dell’arte – luogo anche simbolico, certamente complesso, e decisivo per la riflessione e le pratiche discorsive delle donne - si determinano infatti il nostro presente, ma si prefigura anche il nostro futuro, si raccolgono e si intrecciano i nodi culturali e politici che la cultura stessa ha di fronte: Le Donne.
Dalle relazioni con il potere, tuttora fortemente segnate dal maschile, in una realtà molto dura e competitiva, si gioca il futuro delle attività culturali più complesse e articolate, della ricerca, della sperimentazione e soprattutto quello degli investimenti e delle prospettive che riescono ad interpretare il reale e con esso a rappresentare le donne della realtà e dell’immaginazione. Infatti oltre le speranze di alimentare un ampio dibattito culturale che questa mostra certamente sarà in grado di determinare, restano le aspettative delle donne (e uomini, naturalmente), per una rflessione a tutto tondo sullo stato dell'arte e della cultura nel nostro paese che è più che legittimo continuare a sostenere, dal momento che tutti sono parte in causa alla bellezza e della conoscenza, poichè si spera che ancora torneranno a salvarci in una contemporaneità difficile e complessa come questa. Ciascuno allora deve poter concorrere per realizzare Buone Pratiche che rendono possibili le Forme delle buone Idee, della Creatività che la Cultura ha in sè e coltiva con valore; non trascurando di credere che gli Spazi Liberi e plurali in cui praticarla, sono ossigeno non solo per gli artisti e l’arte ma per tutto il mondo afferente alla Cultura, e per quello che se ne vorrebbe tener lontano; un universo decisamente ricco, aperto e inesauribile. La Fondazione “Vincenzo Padula” è per sua natura una preziosa istituzione che è punto di riferimento, che concorre da tempo a creare sempre nuove Occasioni di Partecipazione Costruttiva nel Riconoscimento anche di ambiti relativamente “giovani” come quello della Cultura di Genere, che sono necessari per Creare e Condividere un cammino di nuova responsabilità in cui le donne sono parte determinante

PUBBLICATO 25/03/2013





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