Alcune considerazioni “democratiche”…

Piergiorgio Garofalo
Siamo ormai prossimi alle elezioni amministrative che si svolgeranno nella seconda metà del maggio prossimo: partiti, coalizioni, liste elettorali, incontri, slogan…. Insomma ci siamo quasi.
Detto questo però , a mio avviso, questa tornata elettorale sarà decisamente particolare in quanto influenzata dal poderoso riflesso di confusione che viene dallo stallo politico nazionale. Un parlamento bloccato composto di fatto da tre minoranze, il presidente della repubblica, che le tenta tutte per indirizzare i partiti a trovare la quadra intorno a quei punti essenziali da realizzare subito per evitare la deriva, un moVimento nato come rivoluzione dei cittadini ma che sempre di più si sgonfia, si contraddice e si chiude a riccio intorno alle dichiarazioni che vengono dal suo “capo politico” Beppe Grillo, che a cadenza quotidiana, espelle, rettifica, insulta, insomma fa tutto tranne che proporre qualcosa per cambiare il paese. Sono questi i tre elementi che ogni giorno di più, destano la nostra preoccupazione. Sullo sfondo la solita crisi, la preoccupazione che sembra quasi atavica per le frenesie dei mercati e i vari spread. Ormai si naviga a vista. Certo le amministrative sono tutt’altra cosa, ma è difficile prescindere da tutto ciò. Difficile se si pensa che la vera conseguenza che questo caos produce è la solitudine degli enti pubblici quali appunto i comuni. Poi se ad Acri si allunga sempre di più l’ombra di un buco debitorio di 13,8 milioni di euro il gioco è fatto. Sono questi i fattori su cui si fonda la particolarità di queste elezioni amministrative di cui parlavo prima. Nella attuale situazione di crisi economica e sociale, l’approccio e l’azione di tutte le forze politiche deve essere totalmente diversa, e necessariamente puntare a “riprendersi” la fiducia delle persone, e ciò non lo si fa promettendo l’impossibile o dicendo < (applicazione totale della democrazia rappresentativa); Dobbiamo agire affinchè sia ripristinato il metodo democratico. A tal riguardo è bene citare l’opera di Norberto Bobbio e Gustavo Zagrebelsky, i quali individuano nelle loro dissertazioni sulla democrazia, un suo grande nemico che, di fatto, è l’apatia ovvero il disinteresse dei cittadini alla politica. Questo “male” corrode il meccanismo democratico di esercizio dei diritti politici e apre la strada al voto “do ut des”: il famigerato voto di scambio che noi acresi ed italiani conosciamo fin troppo bene. Posto questo gravissimo problema, bisogna subito inaugurare una serie di misure che spezzino questo circolo vizioso e questa concezione perversa della politica, e che ripristinino la partecipazione attiva dei cittadini con l’introduzione di strumenti quali Assemblee cittadine annuali ove il sindaco e la sua giunta interagiscono appunto con i cittadini i quali saranno liberi di chiedere, informarsi e suggerire il come, il dove ed il perché senza più doverli subire passivamente; Nella stessa direzione vanno i cosiddetti Referendum cittadini su tutte quelle materie di forte interesse per la città attraverso i quali saranno gli acresi a decidere e l’amministrazione ad eseguire; Aumentare poi la trasparenza amministrativa con la piena applicazione dell’ e-goverment attraverso la trasposizione sul sito internet del comune di tutti gli atti dell’amministrazione comunale in modo da poter essere consultati comodamente da casa per tutti. Queste “misure democratiche” dovranno essere obbligatoriamente la” condicio si ne qua non “ del programma elettorale di ogni forza politica che, voglia realmente, aprirsi alla società e rappresentarla degnamente. Sinistra Ecologia e Libertà l’ha fatto e da mesi lavora in un connubio di gioventù ed esperienza, affinchè si possa avere un governo della nostra città che, parafrasando la definizione di democrazia fornita dal filosofo Guido Calogero, non sia più il luogo degli oratori, ma bensì il luogo degli ascoltatori! |
PUBBLICATO 05/04/2013

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