OPINIONE Letto 5105  |    Stampa articolo

Disabilita’ pari opportunita’ e diritti inalienabili

Foto © Acri In Rete
Valentino Coschignano
A più di un mese dell’incidente capitato a Maurizio Simone (ex Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Acri, nonché, Vice Presidente Nazionale ANGLAT, Presidente Provinciale delle sezione territoriale ANGLAT della Provincia di Cosenza e Vice Presidente Provinciale della FAND) avvenuto il 25 febbraio u. s. mentre si recava all’ufficio elettorale per chiedere un duplicato della tessera elettorale per esprimere il proprio diritto al voto, l’associazione Raggio di Sole vuole ritornare sull’accaduto per esprimere pubblicamente a Maurizio la solidarietà dei propri aderenti e, poi, per fare alcune considerazioni in merito.
1. Dopo un incidente dovuto ad un comportamento negligente di chi ha il compito e, pertanto, la responsabilità di garantire l’efficienza delle apparecchiature a lui affidate, ci si aspetta un intervento tempestivo per riparare il guasto, soprattutto quando del dispositivo ne devono fare uso persone con difficoltà motorie e di deambulazione. Da informazioni avute informalmente ci risulta invece che la piattaforma scorrevole, ubicata all’inizio della scala di accesso della struttura che ospita gli uffici anagrafe, servizi sociali, stato civile ed elettorale (ex pretura in via Madonna del Rinfresco), la cui funzione è quella di rendere accessibili i servizi erogati dai suddetti uffici anche alle persone con difficoltà motorie e di deambulazione, e che il suo mal funzionamento ha causato l’incidente a Simone, non è stata ancora resa efficiente all’uso.
2. Chiunque si reca agli uffici sopra richiamati può constatare che il percorso della piattaforma, sulla scala sulla quale si muove, in lungo e in largo, non ha una copertura per riparare dalla pioggia, sia, la persona diversamente abile che ne dovrebbe far uso, che le apparecchiature elettriche necessarie al suo funzionamento. Copertura indispensabile, tenuto conto che le difficoltà motorie e di deambulazione spesso impediscono a queste persone anche l’uso di ombrelli e, che le parti elettriche, per motivi di sicurezza e incolumità delle persone, devono essere protette dall’acqua e preservate dall’umidità.
3. Vista la situazione finanziaria dei Comuni c’è da chiedersi se la piattaforma in questione sarà sottoposta con la dovuta regolarità alle operazioni di manutenzione ordinaria per funzionare correttamente e prevenire incidenti come quello capitato a Maurizio Simone. Manutenzione ordinaria, ricordiamo, prevista per tempi e modi dalla normativa vigente. Diversamente, la conseguenza, è la riduzione dei livelli di sicurezza e l’aumento della situazione di pericolo nell’uso del dispositivo. Il risultato, il probabile, se non il sicuro blocco dell’apparecchio e l’impossibilità per le persone che ne dovrebbero fare uso di accedere agli uffici ed ai servizi. L’effetto, la promozione, diretta o indiretta, di processi di esclusione sociale nei confronti delle persone con disabilità.
4. Se intrecciamo le considerazioni finora fatte con le pari opportunità, la tutela e la garanzia dei Diritti delle Persone con Disabilità previsti dalla Convenzione ONU e successivamente ratificati dall’Unione Europea e dal Parlamento Italiano con Legge n. 18 del 3 marzo 2009, emerge con manifesta chiarezza che a Simone - come a qualsiasi altra persona con disabilità che in quel momento si fosse recata in quegli uffici - sono stati negati, in uno strettissimo arco di tempo: il diritto alla mobilità per il mancato accesso agli uffici presso i quali si sarebbe dovuto recare; il diritto al voto, in quanto l’incidente e tutto ciò che ne è conseguito gli ha impedito di esercitare questa funzione; il diritto a partecipare alla vita politica, perché l’incedente non gli ha permesso la libera espressione di una scelta, senza considerare, a detta dello stesso Simone, che il seggio presso il quale è iscritto come elettore e vota non permette l’accesso ai disabili perché ancora presenta barriere architettoniche; il diritto alla salute, considerato il trauma fisico e psicologico riportato, nonché, il disagio personale, e di chi lo accompagnò, per il tempo trascorso in ospedale per gli accertamenti diagnostici del caso. In merito, la Gazzetta del Sud del 28 febbraio 2013 titolava: “L’altro pomeriggio un diversamente abile (Simone per l’appunto) ha sostato al pronto soccorso per due ore. Pochi portanti al DEA, disagi per gli utenti.”
5. In un precedente articolo postato su questo sito il 2/2/2013 dal titolo: “Diritti umani e persone con disabilità”, a proposito della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, affermammo che la sua emanazione costituisce una vera e propria rivoluzione giuridica, politica e culturale, purtroppo, non ancora del tutto compresa e digerita dai Governi, dalle forze politiche, dai cittadini e, spesso, dalle stesse persone con disabilità, dalle loro famiglie e dalle loro associazioni. Quanto accaduto a Maurizio Simone, ma lo ribadiamo, poteva accadere a qualsiasi altra persona con disabilità che in quel momento si fosse recata in quegli uffici, ci dice che nel nostro paese la tanta auspicata rivoluzione culturale e ben lontana dal realizzarsi. Per le forze politiche che governarono e governano questa nostra cittadina, insieme a chi occupò e occupa posizioni di responsabilità a livello tecnico e amministrativo, la tematica dell’inclusione delle persone con disabilità sembra una questione del tutto marginale, addirittura, in certe occasioni, fastidiosa. Difatti, in tutti questi anni, poco o nulla è stato fatto per promuove nella nostra comunità cultura della diversità e dell’inclusione. Dove, per cultura, non si intende erudizione dello spirito, istruzione ad alto livello, buona conoscenza generica o specifica dei vari rami dello scibile (significato questo accettato e condiviso dalla stragrande maggioranza della popolazione). Ma quel patrimonio sociale dei gruppi umani che comprende conoscenze, credenze, fantasie, ideologie, simboli, norme e valori. Nonché, gli atteggiamenti e le disposizioni all’azione che da tutti questi derivano e che si concretizzano in schemi e tecniche di attività tipici in ogni società - come asseriva già nel 1960 il noto antropologo Tulio Tentori.
6. Siamo in prossimità delle elezioni amministrative e i candidati a sindaco da qui a poco predisporranno e presenteranno alla comunità locale i loro programmi elettorali. L’associazione “Raggio di Sole” (Associazione di Genitori con Figli Disabili), vista la circostanza, invita sin d’ora tutti i candidati a sindaci, e il sindaco che sarà chiamato a governare questa nostra cittadina, a tener conto in maniera adeguata e coerente, nei loro programmi elettorali e successive linee programmatiche, della tematica della disabilità. In particolare, della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.
7. E ricorda loro di tener presente:
a. che la disabilità non è una malattia, pertanto, non va medicalizzata designando figura sanitaria alla gestione politica di questo settore, come da più legislature avviene;
b. che la disabilità «è il risultato dell’interazione tra persone con menomazioni e barriere comportamentali ed ambientali, che impediscono la loro piena ed effettiva partecipazione alla società su base di uguaglianza con gli altri», preambolo punto e della Convenzione;
c. che la persona con disabilità è cittadino titolare di tutti i diritti e che la società si è organizzata in maniera tale da creare ostacoli, barriere e discriminazioni, che vanno rimosse e trasformate con appropriate azioni ed interventi, allo scopo di promuovere, contestualmente, un cambiamento culturale degli atteggiamenti e dei comportamenti dei cittadini nei confronti delle diversità in generale e della persona con disabilità in particolare;
d. che l’inclusione della persona con disabilità verrà promossa, realizzata e generalizzata, se nel programmare le politiche settoriali: impiego/lavoro, trasporti, istruzione/educazione, accessibilità/mobilità, turismo, sport e tempo libero si tiene ben presente che le politiche rivolte alle persone con disabilità vanno inserite all’interno di queste, applicando quei sistemi che a livello comunitario vengono indicate come strategie del mainstreaming.

PUBBLICATO 08/04/2013





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