Quella mattina del 15 maggio, un giorno di grande tristezza. Chiamati siamo subito arrivati sul posto e lì adagiato sull’asfalto c’era Damiano che lottava per la vita. Chiedeva aiuto e invocava la presenza dei suoi amici e colleghi di lavoro. Immediatamente soccorso dal personale medico veniva trasferito all’Ospedale Civile dell’Annunziata di Cosenza, ma tutto è stato inutile. Damiano ha cessato di vivere.
Di lui rimane il ricordo di un giovane precario che giorno dopo giorno, alle prese con i problemi del precariato, lottava per superare quella condizione e trasformarla in stabilità lavorativa che lo rendesse più sereno.
I giorni successivi al malore sono stati di grande dolore e nello stesso tempo di speranza per un miglioramento delle sue condizioni. Quella flebile speranza scemava giorno dopo giorno. In ufficio la sedia vuota, il computer spento, le pratiche da evadere ancora sulla scrivania, tutte al suo posto perché pensavamo ad un suo ritorno. Quella speranza ormai è venuta meno.
Di Damiano conserveremo un bel ricordo per la sua voglia, mai sopita, di vivere e di lottare per una società migliore.
Un Abbraccio alla mogie e alle sue adorate figlie.