Il sindaco nel rispondere alle legittime lamentele dei cittadini ed in particolare della “libera associazione cittadina acrese” dopo aver profuso il solito ed ormai noioso ritornello...  Dimenticando che da quasi due anni e’ lui a governare,  purtroppo, la nostra citta’.
Ha testualmente aggiunto:
“ ... non sara’ possibile applicare l’art. 35 dl regolamento comunale che prevede l’abbattimento dell’80% della tariffa in caso di disservizi e situazioni di pericolo in quanto essi non si sono verificati, ne’ tanto meno vi e’ una certificazione dell’autorita’ sanitaria”.
Ebbene non c’e’ una certificazione..,  ce ne sono diverse!!!!!!
Con le quali l’asp – ufficio di igiene pubblica e medicina preventiva -dopo aver effettuato gli opportuni sopralluoghi ha sollecitato piu’ volte la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
Denunciando la grave situazione dal punto di vista igienico sanitario, divenuta sempre  piu’ insostenibile sia per l’emanazione di gas nocivi e maleodoranti, sia soprattutto per il potenziale sviluppo di malattie trasmissibili da vettori quali ratti, zanzare, ecc. 
Con grave rischio della compromissione della salute pubblica.
A ben vedere trattasi non solo di certificazioni ma anche di  vere e proprie diffide ad adempiere,che purtroppo sono rimaste lettere morte.
Il tutto mentre l’assessore all’ambiente sul suo blog, pone l’attenzione ormai da due anni  nei confronti di un solo cittadino, tralasciando gli interessi dell’intera collettivita’ e ignorando le primarie esigenze, quali l’igiene e la salute pubblica.
Pur di far cassa hanno negato, anche  agli stessi consiglieri comunali, l’esistenza delle citate comunicazioni indirizzate al sindaco ed  allo stesso assessore, che per trasparenza, chiarezza e verita’ di seguito si pubblicano.
Considerato cio’ e trattandosi  di questione assai delicata, allo
Scopo di coinvolgere il piu’ possibile la partecipazione dei cittadini,
Avvalendoci del disposto ex art. 25 del regolamento comunale,
“...il presidente del consiglio è tenuto a riunire il consiglio comunale, in un termine non superiore a 20 giorni, quando lo richiedano almeno un quinto dei consiglieri…”

• Anticipiamo che abbiamo presentato, unitamente ai consiglieri del PD, la legittima richiesta di convocazione di un consiglio comunale aperto per le opportune determinazioni, in modo che sindaco e giunta prendano atto dell’incresciosa situazione, adottando gli opportuni provvedimenti in tema  di  riduzione delle tariffe.
  

A questo punto resta solo da aggiungere dimettiti – dimettetevi!!!