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Tari e bollette pazze. Il comitato di nuovo in piazza? Mercoledì nuovo incontro pubblico

Foto © Acri In Rete
Roberto Saporito
"Se il sindaco non verrà incontro alle nostre esigenze, ritorneremo in piazza." Il comitato di cittadini e commercianti, non intende fare passi indietro, ribadisce concetti già noti e minaccia altre iniziative popolari. Lo ha confermato nel corso di una conferenza stampa tenutasi ieri mattina all'interno di un noto locale del centro.
Hanno chiesto ancora una volta la decurtazione dell'80% sulla bolletta Tari ed il ritiro di quelle dell'acqua. Il comitato sostiene che vi siano tutti i presupposti per applicare l'articolo 35 del regolamento Tari che prevede lo sconto nel caso in cui nell'anno precedente all'emissione delle bollette si siano verificati disservizi, disagi e situazioni di pericolo. "Oltre alle certificazioni Asp - dice il comitato - esiste anche una corposa documentazione dell'Arpacal, intervenuta dopo la denuncia di un cittadino, e ci sembra molto strano che il sindaco, la giunta ed i consiglieri di maggioranza l' hanno sempre smentita. Si tratta di un fatto grave, anche perché il sindaco è la massima autorità sanitaria del territorio e nonostante ciò non ci ha tutelato ed anzi ha ritenuto opportuno nascondere l'importante documento." Il comitato tiene a precisare che è apolitico e che farà di tutto per raggiungere gli obiettivi.
"Se il sindaco non è in grado di risolvere la questione, si dimettesse", incalzano i componenti, "anche perché gli errori nelle bollette, metri quadrati e componenti, e le inadempienze verificatisi, sono frutto della sua amministrazione e degli uffici diretti da uomini di sua fiducia."
Il comitato annuncia l'incontro pubblico che si terrà mercoledì alle 17 al cinema e precisa; "se non avremo risposte concrete, torneremo in piazza, i cittadini devono essere informati circa la reale situazione che li penalizza fortemente. Piuttosto che pensare a governare ed a realizzare qualche punto del suo programma, il sindaco continua a prenderci in giro, a denigrarci ed a non dare risposte alle nostre domande, ma sappia che noi non molleremo e andremo avanti fino a rivolgerci, se è il caso, al Prefetto ed alla Procura della Repubblica, pur di ottenere i nostri sacrosanti diritti al momento calpestati da una amministrazione nemica, insensibile e sorda."

PUBBLICATO 09/03/2015





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