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Predicatori di legalità

Foto © Acri In Rete
Franco Bifano
Le idee hanno bisogno di buone gambe  per camminare, non ricordo chi lo abbia detto ma è sicuramente vero. Grazie a Giulia Zanfino, Rosanna Caravetta, Piero Cirino e Roberto Saporito l’ idea di fare chiarezza su importanti  eventi che hanno interessato la nostra comunità si è concretizzata, senza di loro forse sarebbe rimasta tale, un progetto come tanti,  relegato, chiuso  in un cassetto. Per fortuna non è andata  cosi. Insieme abbiamo dato forma al pensiero, modellato un’idea fino a farla diventare concreta realtà. Non è stato semplice, non può esserlo quando  il tempo  che si ha a disposizione non è molto. Così, tra “fugaci” incontri e fiumi di telefonate, abbiamo realizzato due ore di trasmissione, andate in onda in diretta  e senza nessuna prova preliminare venerdì 20 marzo,  in contemporanea su Radio AKR, AcriTV e Acrinrete.info. Ringrazio tutti per la fiducia illimitata!  Due ore d’informazione, utili a “ricucire” un insieme di eventi che negli ultimi mesi hanno tenuto in fermento la nostra città. Dissesto, bollette salate, sperpero di denaro pubblico e appalti. Temi spinosi e delicati, affrontati con il supporto di documenti e video e la competenza dei miei “compagni di viaggio”.  Cosa ne è venuto fuori?  Sicuramente un po’ di cose interessanti. Proviamo a rimetterle insieme.
1° Cominciamo dall’acqua: sono state ritirate  dall’Amministrazione Comunale  tutte le bollette che prevedevano un consumo minimo di 140 metri cubi perché non conformi alla normativa. Un grande successo dell’Associazione “Libera Associazione Cittadina Acrese” che a febbraio aveva portato in piazza oltre 5000 persone per protestare anche  contro queste bollette.  L’Amministrazione deve persino rivedere anche il numero dichiarato delle bollette emesse, perché  da 500/600 sono risultate essere dieci volte tanto 5000/6000 (ma va!). Con quale disinvoltura si possano fornire dati cosi inattendibili è un mistero. Accipicchia! Dimenticavo il “disguido” è stato causato da “Andromeda”, il programma informatico che evidentemente non sa contare è stava “scippando” (lui?) soldi indebitamente alla gente. Capita.
2°Per la Tari, tassa dovuta per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, è stato dimostrato, norme  alla mano, come  l’applicazione dell’articolo 35 del Regolamento comunale che prevede la riduzione dei almeno l’80% delle tariffe non può essere disatteso. Sarebbe un abuso! Infatti, tutte le condizioni previste dalla normativa vi sono, compreso (addirittura !) il certificato Arpacal. Si spera che il Sindaco non costringa  i suoi concittadini  ad opportuni, quanto dispendiosi, ricorsi. E’ utile ricordare che in questo caso i cittadini pagherebbero di tasca propria, mentre l’Amministrazione Comunale potrebbe contare, all’occorrenza, sui soliti avvocati già lautamente pagati, sempre con i soldi dei contribuenti (cornuti e mazziati!).
3° La raccolta differenziata non decolla. In compenso la Ditta vincitrice dell’appalto (unica partecipante all’appalto milionario) ha assunto, in barba al codice per la prevenzione della corruzione dello stesso Comune, parenti stretti di consiglieri comunali di maggioranza. (hippy, hippy, Urra!!) Chissà cosa ne penserebbe l’autorità guidata da Cantone! Magari se qualcuno decidesse di indagare in questa direzione non sarebbe male.
4° L’Associazione Trasparenza (bellissimo il nome!), che avrebbe (così si è detto) collaborato gratuitamente con l’Amministrazione comunale, ha  incassato dal Comune la bellezza di 35.000 euro. Quando?  La determina del compenso è del 31 dicembre 2014 (capperi! alla vigilia di capodanno tra brindisi, e fuochi d’artificio)  per pagare corsi di formazione  mai effettuati. Quando poi si dice cominciare bene l’anno nuovo! Con un Comune in pre-dissesto, paghiamo anticipatamente prestazioni non ancora ricevute! Ma non è fantastico?         
5° Sul versate dei debiti, bisogna prendere atto purtroppo che non è facile capire  fino in fondo a quali Amministrazioni nel tempo si debba imputare l’uso disinvolto del denaro pubblico, come si sia arrivati ad accumulare milioni di euro di debiti. O meglio, sembrerebbe abbiano, in qualche modo, tutti contribuito, difficile è dimostrare in che misura.  Del resto non era e non poteva essere ambizione di una trasmissione televisiva/radiofonica scoprirlo. E’ un compito questo che  spetterebbe piuttosto ad  organismi  dello Stato che potrebbero  non solo scoprire eventuali responsabili  ma anche capire in quali tasche siano finiti i soldi.  In questo caso forse ne vedremmo delle belle!

Chiudo con un suggerimento, in futuro un accertamento per tutti i Comuni che superano una eventuale soglia “fisiologica” di indebitamento dovrebbe essere previsto per legge e a scopo preventivo, in modo da dare ai cittadini la possibilità di capire come stiano amministrando e in che tipo di  amministratori si siano imbattuti. Noi degli attuali un’idea ce la siamo fatta,  voi pure?



PUBBLICATO 26/03/2015





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