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Anche sul sito dell’asp, il Beato Angelo e’ ospedale di montagna

Foto © Acri In Rete
Roberto Saporito
Ora è ufficiale. L’ospedale Beato Angelo non è più spoke. Lo si evince dal sito istituzionale dell’Asp dove, all’interno di un apposito link (clicca qui), vengono definiti i vari distretti sanitari territoriali con le varie strutture. Ebbene, l’ospedale locale non è più accorpato a quello di Castrovillari in un unico spoke.
Il Beato Angelo, quindi, è sulla carta un ospedale di montagna così come recita il decreto numero 9 dello scorso due aprile.
Un futuro con poche luci e molte ombre, il presidio sanitario non solo non è stato potenziato ma è stato declassato. In realtà, da quando è Spoke con quello di Castrovillari, cioè dal dicembre del 2012, il decreto 191, non è mai stato attuato in pieno.
Il futuro del nosocomio è scritto nelle oltre sessanta pagine del piano della nuova rete ospedaliera della Calabria, firmato dal Commissario alla Sanità Scura lo scorso due aprile, ed in particolare nelle tabelle allegate che schematizzano nei minimi particolari tutti gli ospedali regionali compreso il Beato Angelo che Scura aveva promesso di potenziare sia in termini strutturali che di servizi e posti letto. Dopo tre mesi, invece, si apprende dal sito dell’Asp che il decreto è stato attuato.
Secondo il nuovo piano, il Beato Angelo, infatti, diventa ospedale di montagna e perde un bel po’ di servizi ad iniziare dal laboratorio di analisi, sebbene esso lavori a pieno regime ogni giorno.
C’è di più. Non sono previste strutture complesse, ovvero primari, nemmeno in radiologia, chirurgia generale, ginecologia e pronto soccorso. Saranno presenti, quindi, solo strutture semplici. Inoltre, non saranno riattivati i reparti di psichiatria e ostetricia, nonostante quest’ultimo produceva circa trecento parti all’anno, e si potranno effettuare solo interventi chirurgici programmati. Insomma una vera e propria mannaia su una struttura, fino a qualche anno fa, fiore all’occhiello dell’intera provincia e punto di riferimento per circa settantamila utenti.
Non sono servite, evidentemente, le visite di cortesia di tecnici ed amministratori, le  prese di posizione e gli appelli di diversi esponenti politici locali e regionali e le iniziative pubbliche, per tutelare e salvare il Beato Angelo ed ora si confida nella sensibilità del presidente della giunta regionale, Oliverio, che ha chiesto a Scura di modificare il decreto. Sarà rivista la riorganizzazione vdella struttura o sarà definitivamente affossata ? Nel frattempo l’intero personale del Beato Angelo, medico e paramedico, preferisce, stranamente, il silenzio.

PUBBLICATO 15/07/2015





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