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In ricordo di Don Luigi, Parroco della SS. Annunziata

Foto © Acri In Rete
Nuccia Giudice
Desidero condividere la commozione, l’affetto e la sincera gratitudine di cuore verso don Luigi per quanto ha saputo darci in tanti anni vissuti in mezzo a tutti noi.
Don Luigi era un uomo affidabile, serio, di poche parole, ma di azioni, compiute sempre con un sorriso benevole e disarmante.
Sacerdote integerrimo, schivo, colto, essenziale, dai forti tratti di umanità è stato un esempio di vita, una guida e un importante punto di riferimento per tutta la comunità.
Per don Luigi la parrocchia era una famiglia allargata e ha speso la vita perché questa parrocchia crescesse nella fede e nell’amore del Signore e la preghiera comunitaria, in tutte le ore della giornata, rimane il suo ricordo più vivo.
Ha saputo far crescere la comunità, aiutandola a mantenere i valori importanti di fede e di vita. La porta della parrocchia con don Luigi è stata, come le porte di Madre Teresa di Calcutta, sempre aperta e ognuno ha trovato ascolto e generosità illimitata.
E come non ricordare le sue omelie di saluto e di conforto per i funerali dei parrocchiani, di cui riusciva a tracciarne un profilo perfetto e a lasciare nei cuori di tutti un ricordo indelebile.
La sua vita è stata un inno a Maria, che ha servito con amore e dedizione totale, offrendo, sotto la Sua materna protezione, ogni cosa a Cristo, quel Dio fatto uomo, che ha dato la Sua vita per noi.
E in don Luigi risulta subito visibile la presenza di Dio, che si manifestava nella sua omelia domenicale, fonte di crescita interiore per tutti e nella sua filosofia di vita, “riconoscibile” nell’abito, nello stile, nel linguaggio, nel servizio, nella testimonianza.
La sua azione pastorale era un inno alla misericordia di Dio e spesso ripeteva l’atteggiamento di Gesù del Vangelo di Giovanni. “Non sono venuto a fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato” (Gv 6 37-38).
Don Luigi non potrà essere dimenticato, con lui se ne va un pezzo della nostra storia, lascia un grande vuoto e, tuttavia, dobbiamo leggere i tristi eventi, che d’improvviso squarciano il nostro tempo, con le parole di Sant’Agostino: “Non dobbiamo chiedere al Signore perché l’ha chiamato a sé, ma ringraziarlo per il tempo che ce l’ha donato”.
Desidero salutare don Luigi con un richiamo al Vangelo di Luca. Nei discorsi di addio, Gesù si rivolge ai suoi discepoli con queste parole: “Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove e io preparo per voi un regno” (Lc 22, 28-30) e sono sicura che don Luigi è in Paradiso a cantare le lodi del Signore.
Don Luigi ci ha lasciato una grande eredità: raggiungere quella santità a cui tutti siamo chiamati e quando penso alla presenza di Cristo nel mondo mi piace immaginarla con la dolcezza e le braccia aperte di questo sacerdote mite e umile di cuore.


PUBBLICATO 22/08/2015





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