COMUNICATO STAMPA Letto 4655  |    Stampa articolo

Il sindaco Capalbo glissa sulla questione

Foto © Acri In Rete
Nicola Feraudo
Mi trovo costretto a dover prendere posizione in merito alla nota del Sindaco in quanto, proprio perché sono avvocato, e la professione la esercito, devo correggere la sua dichiarazione nella parte in cui erroneamente sostiene che la denuncia degli episodi che hanno interessato dapprima l'albero di Piazza Purgatorio e poi la Croce in Piazza Sprovieri soggiaccia ai termini di cui all'art 124 del codice penale, così dimostrando, anche per la impropria terminologia utilizzata, di ignorare, ahimé, i princípi cardini del diritto penale e, dunque, il basilare distinguo, peraltro irrilevante nel caso da me sollevato, tra reati procedibili d'ufficio e quelli procedibili a querela di parte. Invero, rientrando gli episodi verificatisi nella ipotesi delittuosa aggravata prevista e punita dall'art. 635 del codice penale, procedibile d'ufficio, l'azione penale sarebbe potuta essere sollecitata, da parte dell'Amministrazione comunale, e per essa dal Sindaco, con una mera denuncia che, sebbene - giova ribadirlo - non soggetta al termine di tre mesi, contrariamente a quanto erroneamente affermato dallo stesso Sindaco, per evidenti motivi di opportunità e di ordine pubblico, sarebbe dovuta intervenire con immediatezza e senza indugio. Al netto di tale doverosa precisazione, la piccata quanto saccente replica del primo cittadino al mio rilievo politico-amministrativo, mosso non nella mia qualità di avvocato o di collaboratore della Cattedra di Diritto Penale presso l'Unical bensì in quella di Consigliere comunale, è del tutto inconferente rispetto alla problematica sollevata e alla escalation degli episodi di violenza che stanno preoccupando la comunità e che, e lo ribadisco con forza e convinzione, avrebbero meritato, come prima risposta, l'immediato interessamento formale della Magistratura penale. Se il sindaco avesse proceduto a sporgere formale denuncia con la stessa sollecitudine con cui ha replicato alle mie doverose esternazioni da Consigliere comunale di opposizione, probabilmente avrebbe reso un servizio utile alla città e ai cittadini e gli autori sarebbero già stati individuati. Avv. Nicola Feraudo, Consigliere comunale

PUBBLICATO 24/11/2022





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