COMUNICATO STAMPA Letto 4286  |    Stampa articolo

Cornuti e mazziati!

Foto © Acri In Rete
Libera Associazione Cittadini Acresi
Con ordinanza n. 2209, pubblicata il 1 dicembre 2016, il Tribunale di Catanzaro, Sezione Specializzata in Materia di Impresa, ha condannato il Comune di Acri al pagamento delle spese legali, nell'ennesimo contenzioso legale, regalatoci dal nostro “amato” sindaco, imbastito contro la società Andromeda Informatica Srl, che ha visto il comune di Acri risultare soccombente.
Dalla residenza comunale in questa occasione non è giunto nessun comunicato
, come invece avvenne in pompa magna quando ci fu una parziale sentenza a favore dell’Ente, segno che la questione è bene che non diventi di dominio pubblico, a dimostrazione della malafede e incompetenza di questi amministratori.
Ricordiamo che a fine 2015, la Giunta Tenuta ha ritenuto opportuno il cambio del fornitore dei servizi telematici, che ha visto l’aggiudicazione, a gennaio 2016, da parte della DEDAGROUP S.p.A., con un contratto di 3 anni, e per un importo di poco sopra i 55 mila euro. A tutt’oggi non è ancora avvenuto alcun trasferimento di servizi a causa di un contenzioso instauratosi con la società Andromeda Informatica. Nel frattempo la Andromeda sta continuando a fornire regolarmente i servizi, nonostante il Comune si stia rifiutando di pagarne i relativi canoni. Per comprendere meglio la vicenda abbiamo contattato l’Amministratore della Società che ci ha fornito la seguente versione dei fatti:
Andromeda Informatica fornisce servizi informatici al comune di Acri da oltre trenta anni sulla base di un contratto di fornitura di durata annuale che la società ha proposto ogni anno al Comune che ne ha deliberato l’accettazione. A parità di servizi il canone annuale è rimasto inalterato salvo indicizzazione ISTAT. Il contratto prevede, nella ipotesi di cessazione del rapporto, la disponibilità della Andromeda informatica a fornire un servizio di trasposizione dell’intero contenuto delle basi dati attuali e storiche in formato esplicito e decodificato utilizzabile da qualsiasi fornitore subentrante, a fronte del pagamento di un compenso commisurato alla dimensione degli archivi da trasferire.
Il Comune di Acri ha rinnovato il contratto di fornitura fino al 31 dicembre 2015.
Nel corso dell’anno 2015 l’Amministrazione ha deciso di indire una gara per l’affidamento del servizio per il triennio 2016/2018. La gara è stata aggiudicata ad altra società e pertanto l’Amministrazione ha comunicato alla Andromeda la volontà di procedere al rinnovo per il tempo necessario all’avviamento del nuovo sistema pretendendo però l’esecuzione del servizio di estrazione delle basi dati a titolo gratuito anziché a fronte del compenso contrattualmente previsto.
La divergenza ha dato luogo ad un contenzioso che l’Amministrazione ha ritenuto di portare nelle aule di giustizia. Una prima causa intentata presso il Tribunale di Cosenza ha prodotto una sentenza a favore delle tesi sostenute dalla Andromeda, condannando il Comune al pagamento delle spese legali. Una seconda vertenza è stata intentata presso il Tribunale di Catanzaro con lo scopo di ottenere un provvedimento di urgenza per imporre alla Andromeda il servizio di trasposizione degli archivi, paventando il rischio di interruzione di pubblico servizio.
Il Tribunale ha rigettato la richiesta, condannandola l’Amministrazione al pagamento delle spese, in quanto la Andromeda sta regolarmente erogando i servizi al Comune in attesa della conclusione della vicenda. La Andromeda sta garantendo la continuità nonostante il Comune si rifiuti di pagare le fatture emesse nel corso del 2016 con la motivazione che non è stato stipulato alcun contratto.
Insomma, OLTRE AL DANNO LA BEFFA! Questa è l’ennesima dimostrazione dell’incompetenza e della mediocrità di questa amministrazione. Pensiamo di restituire il regalo all’amministrazione Tenuta, che nel frattempo ha mandato in disseto il Comune. Chiederemo alle autorità preposte di accertare le responsabilità in questa vicenda, per eventuale danno erariale.
E’ giusto che chi sbaglia paghi, e non siano invece sempre i cittadini già vessati da tasse al massimo.

PUBBLICATO 08/01/2017





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