Cultura abbandonata. Terminato il restyling della statua contro le guerre. Ed ora?
Ricorderete la vicenda legata alla Statua contro le guerre, realizzata da Gino Scarsi e donata alla città di Acri, grazie anche all’interessamento dello scrittore Angelo Gaccione, nel 1984 in occasione delle giornate per la pace. Un’opera, per la verità, mai apprezzata fino in fondo dalle varie amministrazioni ma anche dalla comunità.
La statua è in ferro battuto, pesa 25 quintali ed è rappresentata da tre teste che indicano il capitalismo, la chiesa e lo Stato. Per lungo tempo ha trovato posto nello spazio antistante il Liceo Classico, poi, addirittura, in una discarica tra rifiuti e carta, fin quando, nel 2015, l’amministrazione comunale guidata da Nicola Tenuta, ed in particolare l’assessore Salvatore Ferraro, prese a cuore il problema e si impegnò affinchè la statua non solo venisse restaurata ma anche valorizzata. Ci fu un incontro con Scarsi e si trovò un accordo tra le parti. Il lavoro di restauro è terminato e oggi Scarsi scrive al sindaco Capalbo; “nel giugno del 2016 venni ad Acri per ritirare la scultura che necessitava di ampio restauro. Con il Sindaco di allora, dott. Nicola Tenuta, e con il suo vice dott. Salvatore Ferraro, si concordò un protocollo di intesa. Il restauro dell’opera è ora completato e le foto allegate lo possono ampiamente testimoniare. La restituzione dell’opera non è avvenuta nei tempi stabiliti dal protocollo firmato perché dal comune di Acri non sono più intervenute comunicazioni di sorta, stante le dimissioni da vicesindaco del dott. Ferraro che aveva seguito l’intera vicenda. Sono a richiedere se Lei ed l’amministrazione che presiede sono d’accordo ad ospitare nuovamente ad Acri il monumento con il suo chiaro messaggio di contrarietà a tutte le guerre. Ovviamente rispettando il protocollo d’intesa firmato dal suo predecessore, e cercando di interpretare i sentimenti degli acresi in merito. Se la risposta fosse positiva, cosa che mi auguro per l’altissimo prezzo pagato dal Sud, nella guerra ’15- ’18 mi farebbe molto piacere. L’avvenimento dovrebbe concretizzarsi indicativamente nel mese di settembre 2018 e comunque entro l’anno, in cui ricorre il l° centenario della fine della prima guerra mondiale. In caso di difficoltà o per qualsivoglia motivo ostativo nei confronti di un suo ritorno ad Acri in un adeguato spazio pubblico, le chiederei una liberatoria perché il monumento possa essere ospitato in un comune piemontese ma, ribadisco, preferirei che la scultura rimanesse ad Acri, sia per sottolineare la scelta coraggiosa del Sindaco di quel tempo, Angelo Rocco e della sua giunta, sia per la vicinanza con l’amico scrittore Angelo Gaccione promotore in primis dell’iniziativa.” - scarica la lettera
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PUBBLICATO 01/07/2018 | © Riproduzione Riservata

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