NEWS Letto 2931

Covid19, le casse dei comuni languono


Foto © Acri In Rete



Il Covid-19 si abbatte sui Comuni per 1,6 miliardi. È l’ammontare dei minori tributi incassati negli ultimi due mesi dell’anno in corso rispetto allo stesso periodo del 2019, pari ad una contrazione del 65,4%.
Il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio, spesso nostro ospite, dice: «Lo scenario è di progressiva perdita di liquidità.
Le misure previste finora nel decreto Rilancio sono necessarie ma insufficienti. Numerosi Comuni rischiano il dissesto».
Il Coronavirus non risparmia i circa 8 mila comuni italiani.
Nel bimestre marzo-aprile del 2020, le casse degli enti locali hanno subìto una corposa sforbiciata di oltre il 65% delle entrate derivanti dai principali tributi locali: oltre 1,6 miliardi di euro in meno rispetto agli stessi mesi del 2019. La diminuzione degli incassi è stata mediamente pari a 207 mila euro per ciascun ente comunale italiano: si va dai 536 mila euro della Toscana ai 35 mila euro del Trentino-Alto Adige.
Quasi il 70 per cento dei minori introiti tributari, pari a 1.119 milioni di euro, sono attribuibili alla mancata riscossione dell’imposta unica comunale (IUC).
È quanto emerge da uno studio di Demoskopika che ha confrontato gli incassi dei Comuni italiani del periodo marzo-aprile del 2020 con lo stesso periodo dell’anno precedente rispetto ai principali tributi locali: addizionale Irpef, imposta municipale propria (IMU), tassa sui rifiuti (TARI), tributo per i servizi indivisibili (TASI), tassa di occupazione di spazi e aree pubbliche (TOSAP-COSAP), imposta di soggiorno e imposta comunale sulla pubblicità (ICP).
La fonte utilizzata è il SIOPE, il sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici, nato dalla collaborazione tra la Ragioneria Generale dello Stato, la Banca d’Italia e l’Istat, che rileva telematicamente gli incassi e i pagamenti effettuati dai tesorieri di tutte le amministrazioni pubbliche.
L’emergenza sanitaria si è inevitabilmente abbattuta anche sulle entrate comunali producendo effetti negativi sui sistemi economici locali e, soprattutto, mettendo a rischio alcuni servizi essenziali, non ultimo quello della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti.
È ipotizzabile che, nel prossimo periodo, tra rinvio del pagamento dei tributi e difficoltà di pagamento per imprese e lavoratori, si consolidi uno scenario di progressiva perdita di liquidità per gli enti locali che potrebbe costringere molti amministratori comunali al taglio dei servizi o, peggio ancora, alla dichiarazione del dissesto finanziario.
In questo allarmante contesto
, – conclude Raffaele Riole misure previste finora nel decreto Rilancio sono necessarie ma ancora insufficienti.
Bisogna fare di più
».

PUBBLICATO 19/05/2020  |  © Riproduzione Riservata

ADV




Ultime Notizie

POLITICA  |  LETTO 678  
Regionali. Ecco i candidati estranei al territorio che intercetteranno consensi
Oltre a Capalbo Pd ), Vigliaturo ( Udc ), Turano ( Sinistra Italiana ) e... ...
Leggi tutto

I PENSIERI DI PI GRECO  |  LETTO 488  
Sull'avvenire delle nostre scuole
Anche nel borgo fra le montagne la scuola riparte. Lasciamo stare la retorica, le frasi fatte e i copia e incolla. E' una partenza difficile per ...
Leggi tutto

NOTA STAMPA  |  LETTO 1214  
Buon anno scolastico
Agli studenti ai docenti, ai Dirigenti scolastici, al personale ATA e alle famiglie, desidero augurare, insieme al sindaco e all’amministrazione ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 251  
Domenica in Accademia ritorna il pianista bulgaro Ivan Donchev
Dopo il successo del primo appuntamento, torna all’Accademia Amici della Musica di Acri il pianista bulgaro Ivan Donchev, protagonista dell’integ ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 842  
Il bello della democrazia
In Calabria le elezioni sono ormai imminenti. In questi giorni la campagna elettorale entra nel vivo. Diversi (ma nemmeno tanto) i volti e solite ...
Leggi tutto

ADV