POLITICA Letto 4373

Consiglio comunale. Nuovi ingressi, nuove nomine, nuovo quadro politico


Foto © Acri In Rete



Le dimissioni dell’assessore Rossella Iaquinta, annunciate da noi in tempi non sospetti, daranno un nuovo volto al consiglio comunale.
Vediamo perché. Il posto della Iaquinta, a meno che non ci saranno altre dimissioni o che il sindaco Capalbo non voglia rivisitare l’esecutivo (cosa improbabile), deve essere preso da una donna, come vuole la normativa.
In pole position ci sarebbe Franca Sposato, attuale capogruppo Pd.
Il suo posto, in assise, spetta a Francesca Abbruzzese, attuale assessore alle attività produttive, che, quindi, dovrebbe rinunciare.
Scorrendo la lista, che alle comunali prese quasi 3400 voti, tocca ad Ines Straface che tre anni fa raccolse 213 voti, attuale coordinatrice del Circolo Pd Acri centro, a seguire Domenico Terranova.
A questo punto il Pd in consiglio sarebbe rappresentato da Morrone, Bruno, Siciliano ed, appunto, Straface mentre in giunta non più da un membro bensì da due, Abbruzzese e Sposato, gli altri sono Le Pera (Liberamente), Bonacci (Articolo Uno), Cavallotti (Movimento Acri Democratica).
Se le cose dovessero andare in questa direzione, nasce il nodo capogruppo Pd.
Secondo indiscrezioni il ruolo dovrebbe essere occupato da Raffaele Morrone.
C’è, infine, un altro dato politico ed è quello che si rifà alle aree politiche di appartenenza.
Franca Sposato, Raffaele Morrone e Angelo Gencarelli, presidente del consiglio comunale, rientrano nell'area che fa capo a Mimmo Bevacqua, capogruppo del PD in Consiglio Regionale, che alle ultime elezioni regionali qui ottenne ben 442 voti.
Come risaputo nella maggioranza e nella giunta (Le Pera e Cavallotti) c’è chi a gennaio, ha sostenuto Aieta che ottenne circa mille voti.
Insomma, le dimissioni della Iaquinta la probabile nomina della Sposato e l’ingresso della Straface, potenzierà il Pd e soprattutto l'area riconducibile a Bevacqua, facendosi che l’area Aieta subisca un fortissimo ridimensionamento.
Il sindaco Capalbo pensa già alla campagna elettorale del 2022?
Il ragionamento non fa una grinza anche se da qui a tre anni, le cose potrebbero cambiare.

PUBBLICATO 13/06/2020  |  © Riproduzione Riservata

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