OPINIONE Letto 2828

Tristezza infinita


Foto © Acri In Rete



"Piano piano, ma in maniera sistematica, ci stanno privando di servizi importanti e di diritti imprescindibili”. Questo è quanto ho scritto nel mio precedente articolo “Il peso della vergogna” (leggi qui).
Una considerazione forte questa che oggi trova conferma nella denuncia fatta, anche su questo giornale, da Maria Rosaria Coschignano (leggi qui).
Il vero guaio è che nonostante il “furto” sistematico di servizi e diritti avvenga sotto il nostro naso, tutto sembra lasciarci comunque indifferenti o quasi. Ma cos’è, rassegnazione, apatia o semplice disinteresse?
Eppure, Maria Rosaria denuncia una cosa estremamente seria.
Nella nostra città non è più operativo il servizio fisioterapia e riabilitazione dell’A.D.I (assistenza domiciliare integrata)!
Possibile che questo non susciti indignazione? Possibile assistere a ennesimo scippo in un silenzio assordante?
Francamente, speravo in qualcosa di più di qualche commento sui social.
Se consideriamo che la nostra Regione è ultima per quanto riguarda i L.E.A. (Livelli essenziali di assistenza), mi viene da pensare che ormai si voglia proprio raschiare il fondo.
E’ evidente che i primi a pagare le spese delle carenze sull’assistenza territoriale sono i soggetti più fragili, quindi gli anziani, ai quali non viene garantita l’assistenza domiciliare.
A questo si aggiunge la sospensione della guardia medica nella popolosa frazione di ‘Là Mucone. Mancano i medici, si dice. Mancano in realtà, medici, infermieri, OSS.
Intanto però non si assume, ma in compenso si spendono trecento milioni di euro in emigrazione sanitaria.
Le ASL della nostra Regione, contabilmente, sono ormai da tempo entità aliene.
Si comportano come campi gravitazionali, ovvero come buchi neri che fagocitano milioni di euro attraverso l’originale pratica della contabilità “sulla parola”.
Soldi ingoiati, ad esempio, da un sistema che accetta e paga più volte la stessa fattura. Questo sotto gli occhi di Commissari inutili quanto costosi.
Tutto, mentre come calabresi paghiamo le tasse più alte per servizi sanitari inefficienti e insufficienti.
Insomma, paghiamo salato i pochi servizi che abbiamo e che ogni giorno diminuiscono per giunta nella crescente rassegnazione.
Un degrado senza fine che nessuno sembra voler fermare o almeno tentare di metterci mano seriamente.
Che tristezza, che infinita tristezza!

PUBBLICATO 10/11/2021  |  © Riproduzione Riservata

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