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Disservizi. Gli fissano la visita per l’invalidità ma la lettera di convocazione arriva quattro giorni dopo


Foto © Acri In Rete



Che sia oramai un’Italia che funziona a singhiozzo, è risaputo. La sanità è allo sbando, e occorre pregare perché non ci capiti nulla di grave, la scuola (per fortuna non tutti gli istituti) è sempre più forma ed immagine piuttosto che sostanza, la giustizia è ad orologeria e imprevedibile, i servizi sono carenti, la classe dirigente lascia molto a desiderare, complici incompetenti e millantatori, ovvero chi vende titoli e ruoli che non ha. Più che indignarsi e incazzarsi sul web e sui media, non si può fare altro.
Mancano gli interlocutori e non sappiamo a chi sporgere le nostre proteste.
Oggi ci occupiamo di un disservizio che coinvolge un’azienda, Poste Italiane, e un Ente, l’Inps.
Due organi importanti. Nello scorso mese di agosto un cittadino, che per ovvie ragioni vuole restare nell’anonimato, richiede all’Inps una visita medica per vedersi riconosciuta l’invalidità (legge 104/92). A proposito, chissà quante 104 fasulle, soprattutto nel mondo della scuola, che esistono!!
Oggi, sabato 13 novembre, A.S. trova nella cassetta postale una lettera di tipo “ordinario” dell’Inps sede di Cosenza (non raccomandata o simile) con, tra l’altro, il seguente testo; gentile A.S., con riferimento alla domanda del 31 agosto 2021... le comunico che la visita medica è stata fissata per il giorno MERCOLEDI’ 10 NOVEMBRE 2021 ALLE 11,30 presso la sede di Cosenza, via Miceli.
Ed ancora, se a causa di un impedimento non può presentarsi potrà contattare la Commissione per prenotare una nuova visita.
Ed ancora; la sua assenza all’eventuale secondo invito sarà CONSIDERATA A TUTTI GLI EFFETTI COME RINUNCIA ALLA DOMANDA.
L’ennesimo caso di danno e beffa? Di chi la colpa? Dell’Inps che ha inviato la domanda, datata 18 ottobre, in ritardo e senza riscontro?
O delle Poste Italiane che l’ha consegnata quattro giorni dopo la data della visita?
Nel frattempo, siamo certi, A.S. da lunedì sarà costretto a lunghe trafile per ottenere (speriamo) una nuova visita.
Tutto questo nell’era della digitalizzazione della pubblica amministrazione.

PUBBLICATO 13/11/2021  |  © Riproduzione Riservata




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