OPINIONE Letto 1827

Guerra Russia-Ucraina. La vera solidarietà si fa in silenzio


Foto © Acri In Rete



Sapevamo, grazie al nostro fiuto, che la tragedia che si sta consumando in Ucraina avrebbe provocato una serie di comportamenti opinabili. Anche nelle scuole (comprese quelle del nostro territorio) è scattata la solidarietà. Raccolta di cibo e indumenti da inviare agli ucraini. Bene anzi benissimo. Non contestiamo il merito della questione ma il metodo.
È bastato che un istituto scolastico pubblicasse foto e video (con sorrisi, selfie e compiacimenti dei protagonisti) dell’iniziativa per scatenare la reazione delle altre scuole. Effetto a catena.
Immagini a iosa e altri giorni di didattica andati persi.
La solidarietà è un valore che ci è sempre appartenuto e continua a manifestarsi in tutte le occasioni che ne richiedono la necessità.
Spesso, però, si trasforma in protagonismo e contesa (squallida) tra i vari attori.
Atteggiamenti e comportamenti che vogliono ostentare quanto si è fatto o quanto si sta facendo. Ma vi sembra normale? Lo chiediamo agli adulti.
Un modo di fare quasi a voler conquistare un trofeo. Una medaglia. Un’ azione che dovrebbe muoversi in silenzio (lo disse anche il Papa durante un Angelus di qualche anno fa) diventa, invece, una mera e misera propaganda.
Perché la necessità di pubblicizzare oltremodo l’operato? Sul territorio vi sono alcune associazioni di volontariato che fanno tanto (tutto l’anno) in silenzio.
La solidarietà è bella quando è portata avanti con sobrietà e non spettacolarizzazione evitando di gareggiare con altri o mettere in difficoltà chi non ha potuto (non voluto) fare nulla.
La solidarietà (ma siamo certi che negli altri giorni dell’anno siamo ugualmente buoni e generosi?) è come il volontariato, ovvero altruismo e disponibilità non giammai spettacolo ed esibizionismo.
Inutile e inopportuno.

PUBBLICATO 04/03/2022  |  © Riproduzione Riservata

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