OPINIONE Letto 2385

Dio ride e sorride


Foto © Acri In Rete



C’è chi ha scritto che l’uomo è il problema permanente di Dio: è portato a manifestazioni strane e strambe, e la sua volubilità lo rende inaffidabile. Dopo la disubbidienza nel paradiso terrestre andò a nascondersi sotto il letto come fa il bambino che ha rubato lo zucchero. Questo modo di fare ha fatto aggrottare le ciglia a Dio, oppure l’ha fatto scoppiare in fragorosa risata? La Tradizione ha costruito un muro, come quello di Berlino, tra Dio e il sorriso. Questa mentalità ha fatto guerra al sorridere e al ridere: ”non è lecito pensare che Dio possa sorridere e ridere quando vede tanto male nel suo creato”. Il male ha aperto la porta alla morte. Ridere e sorridere sono cose superficiali, non hanno posto tra le cose importanti. I Santi del 1600 – 1700 hanno a fianco un teschio che mette paura. Mai un bel fiore olezzante. Naturalmente non manca la Tradizione silenziosa: “è stato proprio Dio a collocare “ridere e sorridere” tra le cose importanti. Due correnti: una col teschio in mezzo – l’altra con una bella rosa. “ridere è satanico e Dio è estraneo” , cercare un sorriso sul suo volto è azzardato. Non è affatto sconveniente pensare e vedere Dio in atteggiamento sorridente. Continuando ad avere paura di Dio ci allontaniamo dal suo amore. Quindi: Dio ride e sorride. Anche Satana ha modo personale di ridere e sorridere. Entriamo nel Duomo di Orvieto, Carlo Signorelli ha dipinto il Diavolo che porta sulle spalle una donna nuda, la donna è chiaramente spaventata, il diavolo mostra un sottile diabolico sorriso. Il sorriso di Dio non è separato dalla misericordia, dalla sua giustizia, dalla sua bontà e neppure dal suo dolore quando vede il male che facciamo alla sua bella creazione. Anche questo fa parte dello sguardo amoroso che ha posato su di noi. Praticamente a Dio non basta essere amato e adorato, vuole che ci divertiamo con Lui, Lui ama divertirsi con noi: è Padre buono che pensa a tutto, anche al nostro stato d’animo. Ridere e sorridere strappano dalla noia e fanno guardare lontano, verso la felicità. Il sorriso è la bella strada facile da percorrere, che accelera il passo per arrivare a Dio. Non c’è lontananza tra “Humor di Dio e Amor di Dio”. Penso che il primo vistoso sorriso sul volto di Dio sia apparso quando Adamo disse: “siamo nudi e ci siamo nascosti tra gli alberi”. “Conobbero di essere nudi” recita la Genesi. Prima non se n’erano accorti, se n’accorgono dopo il fattaccio e corrono a nascondersi. Pudore e decenza sono scaturiti dalla disubbidienza. Ad Adamo sembra sconveniente presentarsi a Dio nudo, come lo aveva creato. Adamo è goffo: la nudità non scusa dal presentarsi a Dio che lo ha creato nudo, la vera ragione: non ha saputo resistere alla tentazione, “ha deciso di fare da sé”. E’ misteriosamente chiaro che la morte è provocata da questa scelta sbagliata. Il Libro della Sapienza sintetizza: “Dio non ha creato la morte, e non gode per la rovina dei viventi, Egli ha creato per l’esistenza”. Dio non ha creato la morte, e non gode per la rovina dei viventi, Egli ha creato per l’esistenza, perciò anche la vita nel dolore è bella. Perché Adamo si è rifugiato nella sua nudità? La disubbidienza ha creato frattura tra maschio e femmina. Essere nudi indica debolezza, inferiorità. L’ho sperimentato in Africa: un serpente era entrato nella mia stanza mentre nudo ero sul letto, la paura aveva accelerato i battiti, ma appena ho infilato i pantaloni mi sono sentito forte e ho fatto a pezzi il serpente imprudente. Dio non ha privato Adamo della sua libertà, ha fatto il sarto per coprire la nudità: in quel triste pomeriggio erano nate, non molto sexy, le mutande. Naturalmente il miglior vestito è rimasta la sua misericordia. Forse è allora che Dio ha sfoderato ammaliato ridere e delicato sorridere. L’atto d’amore tra Adamo – Eva è atto creativo, è legame stretto tra l’uomo che gode e Dio che crea, dona la vita. Se conosciamo solo la strada del pianto e della lamentela, è tempo di cambiare, prendiamo la superstrada del sorriso e facciamo ritorno in paradiso, l’esilio è finito. Siamo sulla strada con direzione “verità”. Su questa strada viene voglia di gridare: “perché non hai cambiato idea”? Non troveremo risposta. Ci resta solo continuare il cammino e godere la vita che abita in noi, sperando il meglio e.. se non ridete sorridete, non dovrebbe innervosire nessuno. Anche Gesù ha certamente sorriso quando prese la pietra e invitò a lanciarla chi era privo di peccato: gli scalmanati, viziosi e falsi si eclissarono in silenzio. Avrà sorriso anche alla donna : “Sì più prudente e non lasciarti solleticare con facilità”. Il mal piacere lascia sempre la bocca amara. Allora: quando sorride Dio e quando ride? Dio sorride quando legge gioia sul mio volto, ride quando cerco di venire a patti con Lui con una preghiera che suona ricatto: “Io Ti prego, Tu in cambio….”. Mi basta il tuo sorriso.

PUBBLICATO 13/03/2022  |  © Riproduzione Riservata

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