POLITICA Letto 4695

Affari legali, quando a pagare sono i cittadini!


Foto © Acri In Rete



Tutto ha inizio nel gennaio 2021 da un comunicato stampa al vetriolo firmato da alcuni consiglieri di maggioranza che accusavano il consigliere di opposizione Vigliaturo, rea, a loro avviso, di essere stata la causa principale del dissesto finanziario del comune. Da qui la querela della stessa Vigliaturo seguita dal decreto di archiviazione nello scorso mese di luglio. Ora i consiglieri comunali querelati riceveranno il rimborso per le spese legali. Sull’argomento abbiamo raccolto il parere del consigliere di opposizione Luigi Caiaro. “Siamo in presenza, dice, dell’ennesima nefandezza politica da parte dell’attuale amministrazione Capalbo. Sono state pubblicate le determine di liquidazione a favore di alcuni consiglieri comunali che erano stati querelati dalla consigliera Vigliaturo e che hanno fatto richiesta di rimborso. Si tratta di somme corpose che graveranno sulle casse comunali e, quindi, ingiustamente sulle tasche di tutta la comunità. Poiché non si è in presenza di controversie giudiziarie legate all’esercizio di mandato o ad atti amministrativi, ma a fatti personali e ad articoli di stampa non mi sembra corretto che sia l’ente a rimborsare. Anche nel settore degli affari legali, il sindaco Capalbo ha fallito palesemente. L’ufficio legale, da egli stesso più volte annunciato e tanto sbandierato in campagna elettorale, non è stato istituito e la long list dei legali non è servita a nulla. Gli incarichi, difatti, soprattutto quelli meglio retribuiti, non hanno seguito la procedura comparativa ma sono stati affidati sempre agli stessi professionisti o addirittura a familiari di legali che assistono il sindaco in procedimenti penali personali in corso che nulla hanno a che fare con l’Ente. Pur avendo stima e rispetto dei legali chiamati in causa, credo che in questi cinque anni gli affidi diretti siano stati conferiti dall’amministrazione in modo inopportuno e sconveniente. Evidentemente non lo è per il sindaco Capalbo che ha portato avanti anche, in questo settore, una condotta politicamente incresciosa ed imbarazzante. E’ opportuno che l’amministrazione proceda all’immediata revoca dei tre atti palesemente illegittimi ed eticamente inopportuni perché nulla hanno a che fare con le funzioni e le competenze del consiglio comunale ed anche al fine di evitare che le forze di opposizione adiscano le vie legali presso la competente magistratura contabile esponendo, così, l’ente ad un ulteriore aggravio di spese. Indubbiamente la campagna elettorale sta facendo perdere di vista agli amministratori i veri problemi della comunità e, quindi, piuttosto che occuparsi delle tante criticità del territorio, ancora oggi irrisolte, sono impegnati ad affrontare le questioni dei singoli consiglieri mettendo da parte la gestione della res pubblica che dovrebbe essere l’obiettivo primario ed esclusivo di chi amministra.”

PUBBLICATO 13/03/2022  |  © Riproduzione Riservata

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