MOSTRE Letto 1566

Il pieno di luce di De Vincenti


Foto © Acri In Rete



Prendete una pittura “à la Hopper”. Inzuppate il pennello di luce mediterranea anziché di riverberi metropolitani. Cancellate le rare, enigmatiche presenze umane dei quadri del pittore newyorkese e lasciate campo pieno a un casolare, un carrubo, una piccola palma, una collina che prelude al mare, un cancello affacciato sul nulla, una strada deserta, un guard rail dimenticato. Entrerete così nel mondo artistico pieno di luce, di silenzi, di attese, di mistero di Giuseppe de Vincenti: uomo del Sud, uomo di scuola trapiantato a Brescia che nella sua pittura continua a meditare sulle luci e i colori del Meridione, zenit esistenziale e vibrazione luministica. “Luce dal silenzio” si intitola la bella mostra organizzata dall’Associazione Caleidoscopio, curata da Mario Romanini, visitabile fino all’8 gennaio (il sabato e la domenica) alla Galleria Civica di Montichiari, spazio caldo e promettente nella mappa degli ambienti espositivi bresciani. Il catalogo è edito da l’Obliquo. Dalle opere pubblicate emerge, evidente quanto profonda, la consonanza fra De Vincenti e Piero Guccione. L’incontro fra De Vincenti e Guccione (praticamente conterranei) è stato propiziato da una mostra parigina del secondo. Ne sono venute a galla affinità evidenti di cui si trova ampia traccia nella mostra monteclarense: mari che sfumano nel cielo, orizzonti impalpabili, confini incerti fra mille sfumature d’azzurro mettono di fronte a consonanze profonde fra l’opera dei due artisti. De Vincenti torna e ritorna su alcuni soggetti: un casolare e un edificio più basso, ad esempio, che visti e dipinti in diverse stagioni e diverse ore del giorno diventano la personalissima cattedrale di Rouen dell’anti-impressionista De Vincenti, artista che in città ha animato con altri la bella stagione degli “Studi praticabili”. Il testo denso e lusinghiero che Predrag Matvejevic, massimo cantore letterario contemporaneo del Mare Nostrum, ha dedicato nel 2010 all’opera di De Vincenti colloca i lavori dell’artista calabro-bresciano al rango che compete loro. Mentre il cassetto dell’artista trabocca di progetti – da una personale a Parigi a una serie di omaggi al regista greco Theo Angelopulos – la mostra monteclarense è una sintesi ragionata e fascinosa del percorso creativo di un’artista che, a sessantotto anni, trasmette nei suoi quadri una carica vitale e una giovinezza artistica che non si affievoliscono. Massimo Tedeschi. Pubblicato sul Corsera il 21 dicembre 2022.

PUBBLICATO 22/12/2022  |  © Riproduzione Riservata

ADV




Ultime Notizie

POLITICA  |  LETTO 1290  
No, grazie
Sinistra Italiana ha risposto alle lusinghe del sindaco Capalbo; no, grazie. Il.... ...
Leggi tutto

SPORT  |  LETTO 1598  
L'incredibile viaggio di Angelo e Matteo, l'amore per i rossoneri annulla le distanze
Molti seguono il Calcio a cinque per curiosità come nuovo appuntamento sportivo del sabato, altri invece lo portano nel cuore come un legame prof ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 2215  
L'occasione mancata: i cimiteri di Acri restano in stato di abbandono dopo il bando perso
Nei giorni scorsi ognuno di noi ha sentito il bisogno di recarsi al cimitero per porgere un saluto ai propri cari defunti. Un gesto che travalica ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 1226  
Esposto sul fenomeno del randagismo ad Acri: basta scaricabarile e falsi comunicati, serve azione concreta
Il sottoscritto ha presentato oggi un esposto agli organi competenti, al Sindaco e all’Assessore delegato alla materia igiene e randagismo del Co ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 310  
Note in Biblioteca Pometti. Domenica 9 a Corigliano-Rossano gli Amici della Musica di Acri inaugurano una nuova rassegna di concerti
Domenica 9 novembre 2025, alle ore 19:00 (ingresso ore 18:30), la Biblioteca Francesco Pometti di Corigliano-Rossano ospiterà il concerto i ...
Leggi tutto

ADV