OPINIONE Letto 3370

L'abbattimento del cipresso, ovvero ''La gatta, per la fretta, ha mal partorito''


Foto © Acri In Rete



È molto discutibile il metodo utilizzato dagli amministratori di Acri per affrontare e risolvere le problematiche del territorio comunale, che viene tenuto emarginato e da troppo tempo ignorato nello stesso ambito provinciale.
Sembra che gli amministratori locali agiscano per snaturare o trascurare le potenzialità di un tipico territorio montano, le cui tradizioni, usi e i sentimenti dei suoi abitanti sono talmente radicati nei loro animi che stentano a diffondersi oltre il loro stesso rione.
Questi attuali amministratori sono ben consapevoli che il territorio risulta frequentato fin dall’età neolitica (quanto altro tempo ancora per avere la relazione archeologica conclusiva su Colle Dogna?)!
Come ben sanno che le caratteristiche ambientali, naturali, archeologiche, storiche, idrologiche, silvo-agri-pastorali di Acri sono alla base del suo sviluppo economico.
Gli abitanti di Acri si aspettano, allora, iniziative politiche forti e azioni incisive dagli amministratori per risolvere tutte le proprie esigenze (ospedaliera, viaria, idrica, scolastica, occupazionale, energetica) al fine di rilanciare economicamente e turisticamente il loro territorio.
La volontà della locale amministrazione per contenere il degrado socio-economico di Acri, purtroppo, mal si concilia con le decisioni/azioni solitarie, affrettate, o men che meno notturne, intraprese da tempo.
La nuova costruzione a ridosso della Torre normanna, l’emergenza idrica, i pozzi artesiani senza esito, il cipresso abbattuto in Piazza Purgatorio, il progetto di ampliamento di Piazza dei Frutti ecc. colpiscono negativamente i sentimenti e i pareri della cittadinanza, che si vede esclusa da ogni confronto democratico, quando reputa indispensabile negli interventi a carattere storico-ambientale la condivisione delle scelte con le altre forze politiche, con le parti sociali, con gli abitanti dei rioni, con le associazioni di professionisti.
Il rispetto della storia di Acri e quello dovuto al suo centro storico a livello urbanistico-ambientale interessano tutti ed il primo cittadino dovrebbe sentirsene fiero e farsi carico di lasciare soddisfatta l’intera collettività!

PUBBLICATO 22/01/2023  |  © Riproduzione Riservata

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