RELIGIONE Letto 1461

Lasciati incontrare da Dio


Foto © Acri In Rete



“Beati quelli che incontrano Dio..” è la prima parte di una felice espressione di Edith Stein, olandese dj nascita, ebrea di razza, cristiana e suora carmelitana per scelta. Era nata il 12 Ottobre 1891. Dotata di grande capacità intellettiva, si laureò in filosofia col massimo dei voti., Una sera, ospite in una famiglia amica, prese un libro a caso per leggere qualche pagina prima di prendere sonno. Lesse il titolo; “Storia di un’anima” (autobiografia di Santa Teresa di Lisieux). Lo legge tutto nella notte e la mattina si sente cristiana e suora carmelitana. E’ l’anno 1922, riceve il battesimo e nel 1923 entra nel monastero carmelitano di Colonia. Il suo nome di suora è : Suor Benedetta della Croce. La completa e felice espressione del titolo suona così: “Beati quelli che incontrano Dio e ogni giorno gli permettono di trasformare la loro vita, avranno pace e sicurezza”. Da suora si dedicò allo studio della spiritualità carmelitana, ne fece un bel libro e mai tralasciò i lavoretti giornalieri del Monastero: si dedica ai fiori sempre con volto sorridente- Sempre gentile con le consorelle che commentavano “Tra noi c’è sempre sole”. Fu arrestata dalle SS il 7 Agosto 1942 e deportata con la sorella Rosa nel campo di raccolta di Werterbork. Quella suora che si dedicava alle donne e ai bambini “come Angelo Custode” non sfuggì ai fedeli di Hitler: i bambini tristi e piagnucolosi tornavano sorridenti dopo averla ascoltata, per loro aveva sempre pronta una storiella faceta. Quando faceva ritorno alla sua baracca i bambini gli gridavano: “torna anche domani”. Suor Teresa Benedetta era molto intelligente e si sa che le persone intelligenti sono di disturbo ai cretini. La Guestapo, per non sentirla parlare di Dio, la lasciava circolare ma non allentava il controllo, mai notarono in Lei motivazioni punitive: aveva un parlare dolce e gli argomenti utili e positivi. Le parole buone rendono pacifici anche i mastini rabbiosi. Dalla sua bocca non uscirono mai parole lamentose, la sua penna non scrisse mai parole adulatorie. Molte donne disperate le dicevano: “ non voglio che mi ammazzino loro, mi ammazzo da sola”. Ma dopo aver ascoltato Suor Benedetta nessuna si suicidò. La mattina del 9 Agosto 1942 la scure di Hitler la spedì al Creatore. Fu giorno di lutto per tutti i deportati di Ausvitz. Papa Giovanni Paolo II la volle Santa e Patrona d’Europa. Bisogna aggiungere “Maestra d’Europa, ha insegnato a respirare nel turbine della guerra e vivere accanto al pericolo. Era una bella donna, e la bellezza emana luce. Nel suo diario lascia questo messaggio: “Quando si cammina nella notte senza Dio, le gambe sono deboli e il cuore è gelatina, le mani non fanno presa, il bastone di sostegno cade, il turbine travolge, lontani da Dio si scivola solamente”. Suor Teresa Benedetta aveva sguardo profondo, quando ti parlava ti leggeva nel cuore, partendo da Lei i dubbi erano volati lontano.

PUBBLICATO 23/04/2023  |  © Riproduzione Riservata

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