L'INTERVISTA Letto 2298

Un caffè con il Poeta del gol


Foto © Acri In Rete



Ex calciatore, ha vinto uno scudetto con il Torino di Gigi Radice nel 1976 e ne ha sfiorato un altro l’anno successivo, veniva definito il Poeta del gol per via dei suoi eleganti dribbling e dei suoi cross calibrati per Pulici e Graziani. Era una delle figurine Panini più ricercate. Ha chiuso la carriera con il Genoa, ha all’attivo 18 presenze con la Nazionale con la quale ha partecipato ai mondiali in Argentina nel 1978. Quando ha chiuso con il calcio, 1980, ha trascorso con la moglie le vacanze estive in Calabria, a Belvedere Marittimo, località la Praja. “La zona ci è piaciuta subito, gente affabile, mare stupendo, posto tranquillo, decidemmo di acquistare una villetta, poi mi imitò Roberto Salvadori (difensore e compagno di squadra). Da allora la Calabria è diventata la sua seconda casa. “Veniamo qui ininterrottamente da quarant’anni.” Claudio Sala, 76 anni, ex numero sette e capitano del Torino, lo incontriamo al suo bar preferito nel centro della Marina di Belvedere Marittimo, lo invitiamo a sedersi al nostro tavolo, Salvatore, il proprietario del bar, è una delle prime persone con cui ha fatto amicizia negli anni ’80, gli chiede se preferisce la solita colazione; “sì, croissant (sorride) e caffè, lo so qui si chiamano cornetti.” Con noi al tavolo c’è anche Vincenzo Di Giovanni, ex proprietario della mitica pizzeria Milleluci, la prima nata nel borgo marinaro, a pochi passi dal lungomare, con posti al chiuso e all’aperto, oggi gestita da bravi imprenditori locali, che Sala ricorda con piacere. Gli chiediamo se anche lui, come Roberto Baggio, non segue più il calcio. Sorride e ci confida che è abbonato a Dazn e a Sky. “Lo seguo con attenzione e, naturalmente, un occhio di riguardo al Toro.” Non ricorda una partita in particolare ma quelle dello scudetto sono tutte indimenticabili. Con noi al tavolo anche Carmine, accanito tifoso laziale, che gli ricorda un Lazio/Torino 0-5. “Solo a fine gara scoprimmo che l’allenatore della Lazio Maestrelli aveva accusato un malore e che, quindi, i giocatori laziali non erano concentrati.” Inevitabile parlare della figuraccia della Nazionale agli Europei. “Occorre immediatamente seguire i vivai ma nessuno immaginava il finale, la fiducia a Spalletti era scontata ma mi piacerebbe vedere giocatori che sappiano saltare l’avversario piuttosto che passare il pallone al compagno più vicino.” Il calcio di oggi? “Troppi soldi altrettanti interessi economici, occorrerebbe indagare sui bilanci delle società.” E il prossimo campionato? “Vedo favorite le milanesi e la Juve.”

PUBBLICATO 28/07/2024  |  © Riproduzione Riservata




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