EDITORIALE Letto 716

Almeno non chiamiamolo parco


Foto © Acri In Rete



L'altro ieri, nella suggestiva Sala delle colonne di Palazzo Sanseverino Falcone di Acri, si è tenuta un’assemblea pubblica molto partecipata, organizzata dall’Associazione Italia Nostra.
Al centro del dibattito il progetto di una multinazionale che prevede la realizzazione di un impianto eolico sul territorio di Acri.
Alla riunione hanno preso parte numerosi cittadini, associazioni, aziende e famiglie direttamente coinvolte dagli espropri che potrebbero derivare dalla realizzazione delle imponenti strutture dell'impianto, 23 torri alte otre 200 metri.
Da due settimane l’argomento sta creando apprensione e stimolando discussioni nella comunità acrese e non solo. Tutte le perplessità sollevate in questi giorni, riversatesi anche sulle pagine di questo giornale, hanno trovato conferma nei vari interventi che si sono susseguiti durante l’incontro. Nel corso dell'assemblea, infatti, sono emerse questioni che non sono di poco conto.
Ad esempio, l'impianto eolico proposto fa parte di un progetto molto più ampio, suddiviso in diversi segmenti progettuali più piccoli. Questa frammentazione potrebbe far parte di una mirata strategia della multinazionale. L’idea ingegnosa sembrerebbe essere quella di portare a casa il progetto principale anche nel caso che qualche singolo segmento di esso non dovesse andare a buon fine. Si garantirebbe così l’avanzamento di una iniziativa che porterebbe di fatto alla “colonizzazione” dei territori, senza quindi il rischio di un rigetto totale. A piccole dosi, insomma!
Ora, mentre l’enorme affare per la multinazionale appare ancora più evidente, allo stato non si intravedono invece vantaggi concreti per le comunità locali. A meno che qualche Comune dell'area interessata non si faccia allettare da eventuali "opere compensative". Il contentino, insomma, a fronte di uno scempio annunciato.
Un altro aspetto importante riguarda la documentazione allegata al progetto. In essa si affermerebbe che le aree interessate all’intervento, come Giamberga, sono scarsamente antropizzate. Ignorando di fatto la presenza di famiglie e di attività produttive che da anni operano sul territorio.
Il progetto, inoltre, violerebbe diverse normative ambientali mettendo a rischio l’equilibrio dell’intero ecosistema. Sono stati documentati con foto e filmati gli sbancamenti necessari per lavori analoghi di costruzione di impianti eolici che deturpano intere aree boschive.
Il Sindaco Pino Capalbo, intervenendo nell’assemblea, ha confermato di aver anticipato il parere contrario dell’Amministrazione Comunale al progetto e di aver dato incarico a due legali per assistere gli uffici comunali nella analisi delle osservazioni da produrre poi nelle sedi opportune.
Contrastare il disegno predatorio del paesaggio e dell'ecosistema, attraverso le norme è fondamentale.
È paradossale come questi progetti, che pure si vantano di una etichetta di "salvaguardia ambientale" si rivelino in realtà devastanti per i territori che dovrebbero proteggere. Altro che transizione ecologica e green!
L’idea di piantare decine di gigantesche pale eoliche ( più alte della cupola di San Pietro, per intenderci!) in un’area di valore turistico e agricolo, ricca di biodiversità come quella della Sila rischia di fare danni irreversibili.
La battaglia in difesa del territorio è solo agli inizi, ma l'assalto scriteriato alle risorse è in stato avanzato di composizione.

PUBBLICATO 03/10/2024  |  © Riproduzione Riservata

ADV




Ultime Notizie

NEWS  |  LETTO 489  
Lavoratori precari ex Legge 15/2008. Interrogazione di Sposato, Feraudo e Cofone al sindaco, assessore e presidente del consiglio
I sottoscritti Consiglieri Comunali, premesso che: Il Comune di Acri si avvale da anni del contributo professionale di lavoratori che rientrano n ...
Leggi tutto

NEWS  |  LETTO 583  
Black out telefonico e rete internet. Capalbo diffida Telecom e Anas
Nella giornata del 7 maggio 2025, sulla statale 660, progressivo..... ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 505  
La revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini oggi è una priorità?
Siamo chiari sin da subito, per noi no. Le vere priorità sono altre, ad esempio.... ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 411  
Dieci ore senza Rete e il guasto che ha cvelato le fragilità di tutti
Ieri mattina la città ha vissuto un momento di silenzio. Non il silenzio delle riflessioni, ma quello tecnico: niente telefono, niente internet. ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 337  
Apatia e disinteresse
Questo nostro paese è ormai caduto nel più profondo e forse irreversibile stato di apatia e disinteresse che abbia mai vissuto e, cosa ancora più ...
Leggi tutto

ADV