In occasione dell’assemblea pubblica, molto partecipata, tenutasi nei giorni scorsi nella sala colonne di Palazzo Falcone, è intervenuto anche il rappresentante locale del M5S, Alessandro Feraco.
“Il Movimento 5 Stelle da sempre favorevole al rispetto dell’ambiente e alle fonti energetiche alternative al fossile non può certo tollerare che un mezzo nato per produrre energia Green diventi strumento di scempio ambientale e naturalistico come sta avvenendo oggi con l’invasione massive di pale eoliche da parte delle multinazionali”, ha detto Feraco, “pertanto il Gruppo Territoriale del M5 Stelle di Acri è fortemente contrario all’impianto eolico Acri che vanta ben 23 pale alte 200 metri e concentrate per lo più in zone inadatte della Sila Greca, Serra di Crista, Montagnola, Pertina e Sorbo. Proprio per evitare che un giorno succeda quello che si sta verificando oggi, ovvero che venga una multinazionale ed espropri la tua terra e decida d’impero di installare pale eoliche facendo scempio dei luoghi dove vivi, dal 3 luglio 2024 è diventata legge, con un notevole ritardo di oltre due anni, il decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica “Aree idonee” che obbliga le regioni a stabilire quale aree rendere idonee agli impianti alternativi quali eolico e il fotovoltaico e quali, invece, sono le zone non adatte, da proteggere.
Scelta obbligata nel tempo dei 180 giorni dall’entrata in vigore del DECRETO 21 giugno 2024 Disciplina per l'individuazione di superfici e aree idonee per l'installazione di impianti a fonti rinnovabili pubblicato sulla gazzetta ufficiale del due luglio.
In sostanza, afferma Feraco, le regioni sentite le amministrazioni comunali che governano il territorio devono decidere quali debbano essere queste aree idonee alle installazioni perché bisogna raggiungere l’obiettivo energetico nazionale di potenza aggiuntiva di 80 GW da fonti rinnovabili entro il 2030 su tutto il territorio nazionale.”
Feraco ricorda che la Calabria ha già un surplus di energia prodotta per le numerose installazioni già presenti. "Facendo un rapido calcolo entro il 31 dicembre 2024 la Regione Calabria dovrà decidere come tutelare il suo territorio, negando ad esempio installazioni in Sila greca e quali aree rendere disponibili.
Ci dovranno essere anche aree dove è vietata l’installazione di impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra, per come previsto anche dal DL Agricoltura, in zone classificate come agricole dai piani urbanistici.
Le Regioni dovranno tener conto di vari criteri come le esigenze di tutela del patrimonio culturale e del paesaggio, delle aree agricole e forestali, della qualità dell'aria e dei corpi idrici, privilegiando l'utilizzo di superfici di strutture edificate, quali capannoni industriali e parcheggi, nonché di aree a destinazione industriale, artigianale, per servizi e logistica.
La prima regione ad approvare il suo disegno di legge con le disposizioni per l’individuazione di aree e superfici idonee e non idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili è stata la Sardegna.
La Presidente Alessandra Todde del M5S con tre mesi di anticipo rispetto alla scadenza prevista dal Governo ha presentato un modello virtuoso di transizione ecologica basato sullo sviluppo sostenibile, sulla tutela dell’ambiente, sul rispetto del suolo, del paesaggio, dei territori e dei cittadini sardi. Per gli impianti in corso di autorizzazione, o che hanno già ottenuto un’autorizzazione ma non hanno iniziato i lavori, non potranno essere realizzati se l’area prevista nel progetto non è ritenuta idonea dalla regione.
L’impianto Eolico Acri, con la volontà della Regione e dell’Amministrazione comunale, può essere bloccato sul nascere se non rientrerà nelle Aree idonee previste dal disegno di legge imposto dal Ministero dell’Ambiente entro il 31 dicembre.
La multinazionale in questione ha addirittura avviato la procedura per la Valutazione dell’Impatto Ambientale il 7 Agosto 2024 ben oltre un mese dall’entrata in vigore della legge Aree idonee che avrà il potere di veto sulle istallazioni selvagge.
Per cui rinnoviamo all’Amministrazione comunale l’invito a fare comunque le osservazioni entro il 17 ottobre 2024 e di chiudere ogni possibilità con il disegno di legge regionale agli impianti eolici sul territorio di Acri.”
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