COMUNICATO STAMPA Letto 814

La nuova Provincia


Foto © Acri In Rete



Il 18 marzo 2025, il Consiglio Comunale di Acri ha approvato con la delibera n. 12 la proposta di istituzione della nuova Provincia della Sibaritide-Pollino-Sila Greca, con dieci voti favorevoli e sei astenuti.
In sé il processo potrebbe rappresentare un fatto assolutamente positivo. Un percorso serio di integrazione con le aree contigue della sibaritide, dell’arberia e del pollino, omogenee dal punto di vista naturalistico, paesaggistico, culturale e storico, darebbe l’occasione alla nostra Città di avviare un cammino di sviluppo di cui ha incondizionata necessità.
La questione che si pone, però, è di metodo e di prospettiva.
Sul primo, opportuno sarebbe stato e sarà un maggiore coinvolgimento della popolazione.
L’adesione di Acri alla nuova provincia rappresenta un tema destinato a porre legittimi interrogativi e riflessioni a livello politico, economico e sociale.  
Apertamente, quello che è emerso nel Consiglio Comunale, è stato un passaggio quasi burocratico della maggioranza, forte nei numeri e coesa politicamente, che ha trascurato quello che riteniamo fondamentale per avviare percorsi di questa natura: maggiore partecipazione.
La stessa minoranza, che si è espressa contraria alla proposta ma nei voti si è astenuta, ha lamentato di essere venuta a conoscenza dell’ordine del giorno e della relazione del Sindaco, pochi giorni prima dell’Assemblea.
Il metodo quindi, dovrà essere migliorato, e su questo di sostegno potrebbe risultare una consultazione popolare, a cui il Regolamento comunale demanda la funzione di partecipazione dei cittadini alle scelte di maggior interesse della comunità.
E come negare che l’adesione sia una di questa.
Passando alla prospettiva, su questo bisogna essere chiari e categorici.
Nessuno può dubitare che per l’ipotizzato processo di integrazione sia funzionale il completamento della Sibari-Sila.
L’opera, ferma drammaticamente da anni, costata milioni di euro, per la quale la responsabilità politica è nota ai più, deve ritornare al centro dell’agenda politica locale e non.
Ma non si deve compiere l’errore, come sembra delinearsi, pena la strumentalizzazione politica, che il completamento debba essere condizionato dall’adesione.
Su questo, al netto del percorso, tutte le forze politiche dovrebbero raggiungere un ampio consenso per avviare le opportune iniziative che sin da subito prevedano la ripresa dell’iter dei lavori.
In tempi recenti, hanno dimostrato di saper collaborare, allorquando si è trattato di recarsi a Roma per l’ipotesi del carcere.
Detta in termini più chiari, oggi si lavora con la Provincia di Cosenza e domani, qualora il processo di nascita della nuova provincia, lungo ed incerto, venga alla luce, si continua con il nuovo ente.
Ragionare diversamente, porterebbe a pagare per l’ennesima volta il conto di scelte errate.
Oltre a ciò, dobbiamo essere capaci di rispondere ad una domanda che a sua volta non deve essere legata all’adesione ma riguarda il presente ed il futuro di Acri.
La Città è nelle condizioni di garantire un’offerta competitiva in tema di turismo attrattivo che passi per la valorizzazione del suo paesaggio, del suo borgo storico, della sua tradizione culturale e della sua produzione economica?
Le domande, come ovvio, sono tante e lungo appare il cammino.
Nel frattempo, compito della politica tutta, è quello di trovare le risposte adeguate, altrimenti fra qualche anno, stiamone certi, ci troveremo a discutere dell’ennesima occasione persa.

PUBBLICATO 27/03/2025  |  © Riproduzione Riservata

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