COMUNICATO STAMPA Letto 590

È questione di metodo


Foto © Acri In Rete



È notizia di qualche giorno fa che il ricorso al TAR Calabria proposto dal comune di Acri contro le decisioni della Regione sul dimensionamento scolastico è stato dichiarato inammissibile, pare per carenza di interesse ad agire.
Intendiamo ritornare sulla questione non tanto per affrontare gli aspetti che hanno indotto il TAR alle proprie determinazioni, non ne abbiamo le competenze e ormai il dato sembra assodato: Acri è rimasta con una sola autonomia scolastica, con tutto quello che ne consegue in termini di perdita di posti di lavoro sul nostro territorio.
Chiariamo subito: non siamo affatto contenti dell’epilogo della vicenda e non abbiamo esultato una volta appresa la decisione del Tribunale Amministrativo Regionale che tanto penalizza il nostro territorio, però, alcuni errori andavano evitati.
Innanzitutto l'amministrazione in carica avrebbe dovuto coinvolgere tutte le forze politiche e non rappresentate in consiglio al fine di raccogliere suggerimenti e poter condividere la predisposizione del piano di dimensionamento da portare sul tavolo provinciale e, successivamente, su quello regionale che ha assunto la decisione finale (negativa per Acri). Invece, non è una novità, sindaco e maggioranza hanno lavorato in assoluta autonomia, non interpellando nemmeno tutti i dirigenti scolastici del comprensorio e partorendo un piano che alla resa dei conti si è rivelato fallimentare. L'unione fa la forza, così recita un famoso motto. Coinvolgendo tutte le parti in causa si sarebbe potuto contare su un maggiore contributo di idee che magari avrebbero potuto tracciare una linea diversa evitando questo ennesimo disastro per la città.
È vero, la Regione non ha adottato un metro di giudizio coerente e lineare, in altre realtà locali ha salvaguardato autonomie scolastiche prive dei numeri necessari, tenendo in debita considerazione le condizioni sfavorevoli del territorio (spopolamento, aree interne, etc.), in taluni casi probabilmente anche in ragione del colore politico delle amministrazioni che lì governano. Forse l'amministrazione Capalbo avrebbe dovuto confrontarsi con tutte quelle forze politiche locali di minoranza che potevano vantare un rapporto privilegiato con chi attualmente governa la Regione ? Certamente non sarebbe stato interpretato come un segnale di debolezza ma di apertura e confronto per la migliore tutela degli interessi del territorio ma, come al solito, la maggioranza ed il sindaco hanno preferito tirare dritto per la loro strada terminando la corsa contro un muro.
Prendiamo spunto da questa vicenda per sottolineare, ancora una volta, come l’impostazione di questa amministrazione relativa all’attribuzione degli incarichi fiduciari in ambito legale sia sbagliato e controproducente per le casse comunali. L’Ente si è dotato da molti anni di una short list attraverso la quale individua i professionisti cui attribuire gli incarichi secondo le loro specifiche professionalità e specializzazioni, attraverso un sistema che riduce i costi per spese legali. Più volte il primo cittadino, incalzato sul punto dal nostro rappresentante in consiglio, ha rimarcato il fatto che in caso di questioni giuridiche complesse preferisce incaricare direttamente professionisti specializzati nella materia che garantiscano il migliore risultato per l’amministrazione. Purtuttavia, nel caso di specie, senza nulla togliere alla professionalità e preparazione dell’avvocato incaricato della predisposizione del ricorso al TAR, costato circa diecimila euro alle casse comunali, pare che sia uno stimato professionista conosciuto più come un ottimo penalista che come amministrativista.
Non sappiamo se attraverso una diversa impostazione della linea difensiva l’esito del giudizio sarebbe stato differente, ma siccome le spese legali rappresentano una di quelle voci che più gravano sulle casse del bilancio comunale appare opportuna una inversione di tendenza, magari cercando di individuare, anche per le cause più complesse, professionisti del luogo che nulla hanno da invidiare ai colleghi esterni in quanto a preparazione e professionalità e che in virtù del loro rapporto con la città potrebbero venire maggiormente incontro alle necessità di contenimento della spesa pubblica, sviluppando allo stesso tempo un circuito virtuoso per l’economia locale … in fondo si tratta semplicemente di cambiare metodo !

PUBBLICATO 24/06/2025  |  © Riproduzione Riservata

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