OPINIONE Letto 1009

Malasanità, morti e slogan elettorali


Foto © Acri In Rete



In Calabria la sanità è come un vecchio treno a carbone dei primi del ’900: arranca nelle salite e i passeggeri scendono a spingere. A volte, manca addirittura la locomotiva e resta solo il fumo.
Inutilmente commissariata da decenni, da sempre terreno fertile per ogni specie di predatore di risorse pubbliche, non è mai guarita dalle sue malattie croniche. In compenso, nel tempo noi calabresi abbiamo sviluppato un talento speciale: sopportare l’insopportabile.
Tuttavia, sembriamo del tutto inconsapevoli dell’amara realtà che circonda i nostri ospedali almeno fino a quando non siamo costretti ad andare in pronto soccorso.
È lì che l’inconsapevolezza si trasforma in panico, quando si scopre di essere entrati in una sorta di girone dantesco dell’infermo, con persone sofferenti costrette a restare sulle barelle anche per giorni.
Nel frattempo le cronache recenti continuano a raccontare storie che fanno rabbrividire.
Un quarantenne è morto in una clinica privata nel corso di un intervento di routine alla colicisti, mentre un nostro concittadino è morto in ospedale in circostanze che sembrano poco chiare.
Episodi gravi che uniti ad altri casi, come quello di Serafino Congi, morto nel percorso tra San Giovanni in Fiore e Cosenza dopo aver aspettato per tre ore in pronto soccorso l'arrivo di un ambulanza, confermano che il sistema sanitario regionale si avvia al coma irreversibile.
Non c'è più tempo da perdere. La sanità calabrese va riformata strutturalmente! Questo è il primo impegno che dovrebbero assumere gli aspiranti Governatori che si sono candidati a guidare la Regione.
I prossimi quattro anni saranno decisivi. Allora, basta promesse vaghe!
Le domande che vanno poste in maniera diretta sono: cosa farete? Come e quando?
Con scadenze chiare, non slogan. Con impegni dettagliati, non propaganda. Altro che esultare per essere al penultimo posto in Italia per i LEA. Soprattutto, dobbiamo chiedere che abbiano il coraggio di assumere l’impegno di rimettere il mandato qualora non rispettino i tempi stabiliti nel mantenere gli impegni presi. Come Calabresi abbiamo già pagato abbastanza per l’incompetenza e la disonesta altrui, è arrivato il tempo di voltare definitivamente pagina.
Domani l’incontro previsto in città con il candidato del Movimento Cinque Stelle Pasquale Tridico ci offre la prima occasione per provare a fare chiarezza sul suo pensiero. In attesa di incontrare gli altri candidati è un’occasione che non va sprecata.
Altrimenti sarà solo un ritorno al passato, un’altra corsa sul treno a carbone, Ciuf ..ciuf...

PUBBLICATO 23/09/2025  |  © Riproduzione Riservata

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