OPINIONE Letto 30

Il teatro dell'assurdo


Foto © Acri In Rete



Premetto che le tasse e i tributi si pagano, sempre e soprattutto quando sono correttamente imputati o ancora peggio quando si tratta di oneri tributari in regime di autoliquidazione, per i quali nessuno verrà a ricordarti che devi pagare tranne la tua coscienza e l’amministrazione finanziaria, la quale entro i termini di prescrizione non mancherà di farti omaggio di una corposa cartella esattoriale per la quale le modalità di notifica sono adeguatamente stabilite dal Codice di procedura civile, evidentemente ignoto a coloro i quali si sono consapevolmente o inconsapevolmente resi protagonisti di quanto sto per raccontarvi.
La Regione Calabria, colpevolmente in ritardo nella riscossione del Bollo Auto per gli anni precedenti al 2021, decide di ricorrere a quanto concessogli dalla l.r. 56/2023, specificatamente all’art. 6, per iscrivere direttamente a ruolo quanto dovuto dai contribuenti inadempienti, senza inviare preventivi avvisi di accertamento tributario.
Confeziona gli atti e li consegna all’Agenzia delle Entrate-Riscossione investendola del ruolo di agente notificatore abilitato, che a sua volta investe il servizio postale, verosimilmente privato, per la consegna a domicilio delle cartelle esattoriali a mezzo raccomandata A/R, pena la dichiarazione di inesistenza giuridica dell’invio in modalità diversa.
Il servizio di poste, verosimilmente private, che viene incaricato della consegna dei plichi, probabilmente oberato dalla mole di cartelle esattoriali da notificare, accende la lampadina della genialata e dichiara in maniera del tutto arbitraria l’irreperibilità dei destinatari, consegnando i plichi non recapitati presso la casa comunale che provvederà alla cosiddetta notifica per affissione.
Notificata? Parrebbe di sì, almeno a giudicare dalla data stampigliata nell’estratto conto tributario che riporta il giorno in cui termina l’affissione: depositata il 19/06, affissa fino al 20/6 e notificata a decorrere dallo stesso giorno.
Peccato che l’art. 140 del Codice di procedura civile la pensi in maniera diversa, recitando che nella relata o relazione di notifica si sia dato atto in maniera specifica dell’esecuzione dei seguenti adempimenti:
- deposito presso la casa comunale;
- affissione di un avviso di detto deposito alla porta dell’abitazione, dell’ufficio o dell’azienda del destinatario;
- comunicazione al medesimo della notizia del deposito mediante raccomandata con avviso di ricevimento;
- indicazione, sulla relata di notifica, degli univoci motivi di irreperibilità del destinatario.
Secondo questi dettami, la marea di atti depositati da una particolare agenzia di servizi postali privati fino alla revoca dell’appalto, avvenuto nei mesi scorsi, può verosimilmente considerarsi nulla, con buona pace delle gentilissime funzionarie e operatrici dell’ufficio Protocollo del Comune di Acri e della Responsabile per la Segreteria e gli Affari generali, alla quale fortunatamente non dovrò inoltrare alcuna richiesta di accesso agli atti!

PUBBLICATO 19/12/2025  |  © Riproduzione Riservata




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