COMUNICATO STAMPA Letto 6215

Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe


Foto © Acri In Rete

UDC Acri
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Dire falsità è un esercizio che non ci appartiene.
Anzi la storia politica del nostro movimento politico dice chiaramente che negli anni abbiamo sempre detto e fatto affermazioni, che altri definivano non veritiere, ma che alle prove dei fatti poi risultavano essere vere.
Non ne citiamo nessuna per non annoiarvi, ma i cittadini acresi sanno bene quale è stato da sempre il nostro comportamento.
Ci sono stati periodi che queste accuse venivano rivolte anche all’attuale primo cittadino, quando a mó di esempio diceva di diversi finanziamenti che l’amministrazione avrebbe avuto e lui stesso veniva tacciato per menzoniero, per cui rispediamo al mittente o al postino le affermazioni fatte dall’amministrazione comunale.
Sulla vicenda dell’ospedale non abbiamo detto bugie, ma anzi abbiamo messo in guardia l’amministrazione dalla possibile poca attenzione che l’attuale amministrazione regionale potesse rivolgere ad acri.
Il declassamento dell’ospedale di Acri comincia con l’avvento dell’era Loiero, con la gestione Scopelliti, sostenuta anche dall’attuale sindaco, si è cercato una soluzione che salvaguardasse tale presidio, attraverso il tanto vituperato spoke, che non ha trovato applicazione per l’avversione che si ebbe nelle popolazioni sia di acri che di castrovillari.
Oggi, dopo tanta attesa si aspetta questo provvedimento che dovrebbe ridare dignità al nostro ospedale, e se ciò avverrà daremo merito all’attuale amministrazione regionale e soprattutto al suo Presidente, che su tale argomento si è espresso durante la campagna elettorale per il rinnovo del consiglio regionale e perché no, anche all’amministrazione comunale per essere stata sul pezzo.
Ma se ci proporranno un soluzione che non sia una effettiva autonomia del nostro ospedale ma invece sarà una brutta copia dello spoke, dalle parole di Scura si capisce questo, noi continueremo a fare la nostra attività politica , perché si possono perdere alcune battaglie.
ma noi vorremmo insieme a tutti gli Acresi vincere la guerra.
Ci  fermeremo dopo che le tante opere ferme da troppi anni riprendano il loro cammino , ma soprattutto quando verificheremo che ci sia la stessa attenzione che noi abbiamo rivolto alla nostra comunità, anche da parte di coloro che hanno assunto impegni di cui noi chiederemo conto.

PUBBLICATO 04/03/2016  |  © Riproduzione Riservata

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