COMUNICATO STAMPA Letto 4346

Il MaB e il teatrino della politica acrese...


Foto © Acri In Rete



Il Consiglio Comunale ha votato no all'adesione alla Fondazione MaB, e in molti pensano ad un treno perso...
Non aver aderito alla fondazione non cambia assolutamente niente! Come non cambierà niente per quelli che eventualmente aderiranno, sempre ammesso che si costituirà la Fondazione. Potrà cambiare qualcosa, e si potranno cogliere eventuali opportunità,  SOLO se si studiano le possibilità che può offrire questo riconoscimento, sfornando idee e progetti.  E questo con qualsiasi modello di Governance! Senza idee e progetti, le opportunità sono zero!
Per capire meglio basta leggere queste poche righe di un articolo del presidente dell'Appennino MaB UNESCO"MaB agisce solo sulla base di volontà, condivisione, progetti e iniziative "dal basso". Dunque enti pubblici, scuole, università, imprese, associazioni economiche o culturali possono avanzare proposte, prendere iniziative, costruirle, discuterle e condividerle." 
L'area MaB dell'Appennino è stata riconosciuta dopo la nostra e già in fase di candidatura ha avviato progetti e fatto più informazione, generando più consapevolezza tra tutti. Noi ad Acri invece siamo venuti a conoscenza, che siamo in un'area MaB, solo dopo tre anni! Cosa vuol dire esattamente? C'è qualcuno che ci illustra qualche progetto che si potrebbe attuare o ci spiega quali opportunità cogliere? 
Sarebbe opportuno anche capire il motivo per cui, fra tante forme di gestione di un'area MaB: Tavolo di Coordinamento scelto dal Delta del Po, Assemblea Consultiva Permanente scelta dall'Appennino, Consiglio di Coordinamento scelta da “Collemeluccio-Montedimezzo Alto Molise”,  solo per citarne alcune, tutteGovernance senza CdA e soprattutto senza bilanci, nel caso del MaB Sila la scelta è ricaduta su una Fondazione di Partecipazione. Non è che dietro la scelta della Fondazione c'è sempre in primo piano la solita politica e solo in secondo l'attenzione verso il territorio? Qualcuno lo dice, e anche noi lo pensiamo!
Ricostruiamo i fatti sintetizzando al massimo:
con un lavoro encomiabile fatto dall'Ente Parco e da altri collaboratori, nel 2014 Acri, insieme ad altri 65 comuni e 48 altri soggetti interessati ha avuto il riconoscimento MaB da parte dell'UNESCO. Tale riconoscimento potrebbe portare al nostro territorio (attraverso la valorizzazione della qualità dei prodotti, dei servizi, dei servizi ecosistemici e degli stili di vita) possibilità di sviluppo, vantaggi culturali e probabilmente anche economici. 
Il programma MaB prevede una Governance di gestione.
Alla parola gestione sicuramente è venuto fuori il DNA dei politici e della classe manageriale, che prima vedono quale vantaggio possono trarne loro e solo dopo quello eventuale per la comunità. Questa è una triste realtà con una tendenza generalizzata nel Sud! 
Non abbiamo avuto l'occasione di sentire da qualcuno di loro spiegare come si potrebbe sfruttare questa opportunità. Il massimo che abbiamo ascoltato è stato che aderendo alla Fondazione potremmo, forse, far parte del CdA e quindi essere partecipi alla scelta delle linee guida!? Non cercate di capire cosa vogliono dire le linee guida altrimenti potreste rimanre delusi...  
Errori in questa vicenda ne sono stati fatti tanti e una cosa sola si evince dalla situazione che si è creata; quasi tutti i nostri amministratori non sono stati all'altezza del loro ruolo.
Il vicesindaco, che ha seguito dall'inizio, non ha forse promosso abbastanza la conoscenza delle opportunità offerte dal MaB.
Il Sindaco, da parte sua, avendo delegato in prima persona il suo vice, era tenuto a conoscere la scelta della fondazione.
Dall'opposizione non abbiamo sentito argomentare, eccetto l'eventuale candidatura per un posto nel CdA, un qualsiasi vantaggio che si potrebbe ottenere aderendo alla Fondazione. Abbiamo sentito solo argomentazioni che volevano cogliere opportunità diverse (leggasi politiche), che nulla hanno a che vedere col MaB.
Anche la maggior parte dei cittadini ha partecipato a questa vicenda come se tifassero per la loro squadra del cuore in una partita di calcio, a discapito di una reale valutazione. 
Se ci impegniamo a capire che in certi casi non devono esistere idee di destra o di sinistra, ma solo idee per il bene collettivo, forse potremo vedere una luce in fondo al tunnel, altrimenti nulla cambierà mai.
Da questi fatti si capisce che se vogliamo aspirare ad un cambiamento dobbiamo trovare un modello politico alternativo, che faccia della trasparenza e del coinvolgimento dei cittadini i propri punti di forza.

PUBBLICATO 07/04/2016  |  © Riproduzione Riservata




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