Omissioni e bugie dall'Amministrazione comunale, ma la verità?

![]() Che i politici - con le dovute eccezioni - siano abituati ad usare tutti i mezzi possibili e immaginabili per portare acqua al loro mulino è risaputo. La cosa, quindi, non ci sorprende, né ci meraviglia.
Tuttavia nel dibattito del Consiglio comunale del 27 luglio 2016 è stato superato il limite della più elementare decenza. Ci sono stati tre interventi (Sindaco, Assessore alla Sanità, Presidente del Consiglio) inerenti al problema del randagismo, riassumiamoli: 1. Il Sindaco ha chiuso il suo intervento dicendo: “tutte le amministrazioni hanno cercato di risolvere questo problema ma non ci sono riuscite, noi invece…”. Purtroppo, nel suo intervento, il Sindaco ha omesso di spiegare il modo sul come si è arrivati a questa soluzione che “forse” risolverà definitivamente il problema. 2. L’Assessore alla Sanità nel suo intervento ha ringraziato tutto e tutti ad eccezione di chi ha portato all’Amministrazione l’idea sul come risolvere il problema… 3. Il Presidente del Consiglio ha cercato di far capire, con un intricato gioco di parole, che se la nostra città potrà disporre - tra non molti giorni, si spera - di una struttura atta ad accogliere i cani randagi, il merito va attribuito al Dott. Salvatore Ferraro, ex Assessore alla Sanità. (Vedi i tre interventi nel video 1 in fondo all'articolo) Noi, è risaputo, non amiamo le polemiche, non cerchiamo onori personali ma, avendo intrapreso un percorso socio-politico nuovo, che deve necessariamente portare a scrivere una diversa storia nel futuro di Acri e degli acresi, vogliamo fare chiarezza, raccontando e documentando come si è arrivati alla “probabile soluzione” del problema del randagismo che da tempo affligge la comunità acrese e non solo, trattandosi di un problema molto diffuso al sud quanto altrove. Durante il consiglio comunale del 26 aprile 2016, sia il Sindaco che l’Assessore (allora Dott. Ferraro) hanno affermato che l'Amministrazione comunale non vedeva soluzioni al problema randagismo e che probabilmente con i randagi avremmo dovuto convivere. (Vedi i due interventi nel video 2 in fondo all'articolo)Un'incondizionata dichiarazione di sconfitta e di resa per l'Amministrazione e per la città! Mentre l’architetto Tina Ranaldi, invitata alla riunione del 5 maggio, dichiarava che le azioni previste per la soluzione del problema non avrebbero potuto essere altro che la cattura dei randagi e la loro deportazione in un canile (Vedi l'intervento nel video 3 in fondo all'articolo), noi di Progetto Acri a 5 Stelle non ci siamo rassegnati a questa prospettiva: alla luce della normativa nazionale e in considerazione del fatto che la costruzione di un canile comunale avrebbe comportato tempi troppo lunghi e costi insostenibili, abbiamo concepito l'idea di una struttura leggera, da costruire in tempi brevi e a costi limitati, la così detta “Oasi canina”. Leggi articolo del 6 maggio "Randagismo. Progetto Acri a 5 Stelle verso proposte concrete!". Il giorno seguente abbiamo chiesto un appuntamento al Sindaco che, in data 11 maggio alle ore 17, ha ricevuto una nostra delegazione. Preso atto della normativa vigente, il primo cittadino ha accolto la nostra idea con entusiasmo e sollievo. Leggi articolo del 21 maggio "Chi ben comincia è a metà dell'opera..." Questi sono i fatti, documentati dai video e dagli articoli, se qualcuno volesse contestarli lo faccia di persona, magari in un dibattito pubblico. D'altro canto la cronaca racconta di episodi di degrado urbano, con branchi di randagi affamati che cercano cibo nei vari rifiuti, che aggrediscono e mordono persone, che seguono nel riprodursi con cucciolate che producono altri randagi. Si tratta di avere tanta umanità per essere viventi, quanto sensibilità per la cura degli aspetti ambientali e sanitari. Non è stata fatta una stima in numeri, ma il fenomeno ad oggi è macroscopico e rischia di esserlo se oltre alla annunciata Oasi canina, l'amministrazione non metterà mano a progetti di tutela dell'ambiente con campagne di informazione, adozione di randagi ospitati presso l'oasi, fino alla completa e definitiva soluzione del problema. Questo significa amministrare il futuro e non solo l'emergenza. Questo vuol dire avere uno sguardo ampio e di progetto, ciò che manca a questa come altre amministrazioni di Acri. |
PUBBLICATO 18/08/2016 | © Riproduzione Riservata
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