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Crisi idrica senza fine, qualcuno faccia chiarezza


Foto © Acri In Rete



Le festività natalizie sono ormai finite, il nuovo anno è arrivato ma, purtroppo, porta con se i vecchi problemi dell’anno concluso. L’ultima assise comunale del 2016 ha ufficializzato lo stato di dissesto e mentre la maggior parte degli amministratori si nascondono dalle loro responsabilità sul fallimentare piano di rientro bocciato dalla Corte dei Conti, tardano a rispondere efficacemente alle problematiche dei cittadini. Prima fra tutte la continua emergenza idrica che sembra volersi prolungare ancora a lungo. Sorvolando sui gravi pregiudizi che in piene festività ha potuto produrre tale situazione, viene da chiedersi: com’è possibile che in una città come Acri ricchissima di sorgenti, di falde e dunque di acque,  ampie zone del territorio comunale sono costantemente afflitte dalla chiusura “controllata” dei rubinetti da ancor prima dell’inizio della scorsa estate?
Difficile credere che il tutto sia legato alla carenza di precipitazioni. Senz’altro queste ultime avrebbero potuto causare diminuzioni più o meno sensibili della portata delle forniture ma, sembra alquanto irrealistico che, la suddetta crisi che si sta protraendo incredibilmente in pieno inverno, possa essere legata esclusivamente a questa situazione.
Non troppi giorni fa i cittadini di Pagania Vallonecupo, hanno dovuto assistere alla esplosione di una tubatura la quale, complici le basse temperature, ha provocato oltre che la ovvia assenza di acqua nella zona, la trasformazione dell’adiacente manto stradale in una pericolosissima lastra di ghiaccio. Molti cittadini hanno segnalato il problema ma, ancora, attendono gli interventi dovuti.
Di contro a questa gravissima situazione, tutti i contribuenti si sono visti addebitati in bolletta (26 euro a contatore) alcuni “costi aggiuntivi” legati a presunte riparazioni dell’impianto idrico. E dunque l’epifania: è possibile che l’intera crisi idrica sia dovuta alle condizioni dell’intero impianto idrico comunale, presumibilmente ridotto ad un colabrodo? Più che un’epifania si tra tratta di un dubbio che non solo a noi è venuto da un bel pezzo.
Perché dunque tardare così tanto negli interventi? Quali sono le valutazioni che i nostri amministratori hanno fatto all’uopo? E Poi, che tipo di interventi si stanno disponendo sulla rete? Saranno risolutivi della problematica o ancora, in futuro, saremo costretti a fare incetta di bidoni, bottiglie e quant’altro?
Va detto che ormai stiamo diventando piuttosto bravi ad organizzarci, c’è perfino chi le cene di natale e di capodanno le ha preparate con l’ausilio di queste “riserve” di fortuna.
Sarebbe auspicabile però, che una risposta chiara e sincera venga da chi di dovere. Negli ultimi giorni abbiamo assistito ad alcuni atti di questa maggioranza che, ancora, elargiscono compensi a varie figure che hanno contribuito, tra l’altro, in maniera alquanto discutibile (dopo quanto appurato dalla Corte dei Conti), al salvataggio economico dell’ente comunale. Sarebbe stato saggio, da parte di questa amministrazione, predisporre un piano di investimenti per l’ammodernamento della rete ben prima che entrassimo in questa grave crisi. Sarebbe…

PUBBLICATO 09/01/2017  |  © Riproduzione Riservata

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