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Parco eolico Serra Crista. Via libera del consiglio comunale. A favore anche chi era contro

Foto © Acri In Rete
Redazione
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Con i soli voti della maggioranza (l’opposizione ha votato contro), il consiglio comunale ha approvato il punto all’ordine del giorno che riguarda la revoca parziale della delibera di consiglio comunale del 29 ottobre 2012 (clicca qui per scaricare).
Occorre partire proprio da qui: in quella assise, infatti, i venti consiglieri, all’unanimità e dopo un ordine del giorno letto in aula dal consigliere Pd Pino Capalbo, decisero di non concedere l’autorizzazione ad Enel Green Power per la realizzazione dell’impianto perché, si legge nel corpo della delibera,  “è in corso di definizione il piano energetico comunale ed il piano strutturale ma anche perché nell’attuale piano regolatore in località Serra Crista vi sono molte aree soggette a vincolo che sono di interesse turistico, ambientale e paesaggistico e che di certo saranno riproposte nel nuovo Psc, poi perché sono presenti attività agricole ed, infine, perché in alcuni punti vi sono aree a rischio idrogeologico.”
Udc, Pdl, Psi, Pd e IdV si opposero compresi Capalbo, attuale sindaco ed all’epoca consigliere comunale di opposizione, Bonacci, attuale assessore comunale, all’epoca consigliere comunale di opposizione, Manfredi, attuale consigliere comunale di maggioranza e Maiorano oggi assessore comunale e nel 2012 sindaco facente funzioni.
È risaputo che in politica la coerenza è rara ma perché questo passo indietro dei suddetti esponenti politici?
Perché Bonacci, Maiorano e Manfredi (che sull’argomento hanno fatto scena muta), oggi assieme e nel 2012 divisi ed avversari, e Capalbo, hanno cambiato idea senza una valida giustificazione?
Del parco eolico di località Crista, Acri In Rete ne scrisse in anteprima e in esclusiva a fine 2021 (clicca qui per leggere).
La società Enel Green Power ha presentato il progetto riguardo l’impianto eolico da realizzarsi in località Serra Crista.
Secondo la V.I.A., valutazione di impatto ambientale, l’impianto non è in contrasto con la pianificazione comunale e regionale.
Il documento, circa 200 pagine, ha trattato una serie di aspetti; geomorfologici, ambientali, ecologici, archeologici, naturalistici, faunistici, idrogeologici.
L'energia totale annua prodotta al primo anno dall'impianto è prevista in 63.600 kWh.
L’energia elettrica prodotta sarà convogliata dall’impianto alla sottostazione di località Settarie mediante cavi interrati.
L’impianto prevede l’installazione di cinque aerogeneratori a tre pale su pali di circa cento metri di 4,52 MW ognuno per un totale di 22,6 MW.
L’impianto eolico dovrebbe nascere in località Serra Crista, totalmente nel comune di Acri, a 1000 metri sul livello del mare, a circa cinque chilometri dal centro abitato.
Secondo il piano regolatore vigente, le cinque “pale eoliche” ricadono in zona agricola e per attrezzature turistiche, tra boschi, pini e castagni.
VANTAGGI E SVANTAGGI.
Vantaggi, svantaggi e impatti sono ben specificati nelle oltre 200 pagine della V.I.A.
Vantaggi; l’impatto ambientale dell’avvio dell’attività, è da valutare in un contesto stabile di area naturale, con paesaggio poco antropizzato e assenza di altre attività produttive.
La scelta di non realizzazione dell’impianto non concorrerà al raggiungimento dell’obiettivo di incrementare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, coerentemente con gli accordi siglati a livello comunitario dall’Italia.
La scelta della realizzazione dell’impianto deve comunque assicurare il conseguimento della migliore situazione finale per il recupero ambientale o riqualificazione d’uso dell’area.
Vanno inoltre considerate le ricadute che la non realizzazione potrebbe avere in termini di non creazione di posti di lavoro, direttamente impiegati nel comparto e di tutto l’indotto che gravita localmente attorno al mercato delle rinnovabili.
La creazione di posti di lavoro e la disponibilità di energia elettrica per eventuali fabbisogni futuri delle comunità locali, risulta il principale beneficio dell’opera.
Atmosfera; la mancata realizzazione del progetto eviterebbe emissioni a breve termine di polveri e di inquinanti da motori a combustione impegnati durante i lavori ma, d’altro canto, non consentirebbe a lungo termine il risparmio di inquinanti e gas serra per la produzione di energia elettrica.
Gli scenari futuri probabili e pessimistici, prevedono un continuo aumento del prezzo del petrolio, con conseguente aumento del costo dell’energia in termini economici ed ambientali (emissioni inquinanti).
Ambiente idrico; sulla componente non si prevedono significativi impatti in fase di realizzazione e di esercizio dell’impianto in progetto per assenza di fiumi e bacini idrici naturali e artificiali.
Suolo e sottosuolo; la principale conseguenza della realizzazione del progetto è l’occupazione del suolo, che verrà azzerata solo a fine vita impianto.
La non realizzazione dell’impianto non comporterebbe occupazione di suolo, sbancamenti e alterazione della morfologia dei luoghi nei siti interessati dalla realizzazione delle opere.
Rumori; l’esercizio dell’impianto e delle relative opere di connessione, determinerà un impatto acustico e vibrazionale non significativo, in quanto l’area in questione presenta una bassissima densità abitativa.
Radiazioni; le opere di connessione, consistenti esclusivamente da cavi interrati, saranno realizzate nel rispetto di tutte le norme previste in materia, evitando pertanto interferenze significative con l’ambiente.
Shadow flickering; l’esercizio dell’impianto, collocandosi gli aerogeneratori in area a bassissima densità abitativa e non risultando comunque essi prossimi ad unità abitative, determinerà un impatto non significativo sulla salute umana in merito all’effetto Shadow Flickering.
Paesaggio; in relazione al paesaggio, dal momento che l’elemento territoriale di maggiore valore paesaggistico risultano le formazioni boschive, tutelate ai sensi del D.Lgs 42/2004, la realizzazione del progetto risulterà impattante in maniera significativa, prevedendo il ripristino dello stato dei luoghi a fine esercizio, a seguito di dismissione dell’impianto.
L’incidenza determinata dalla realizzazione e dall’esercizio dell’opera sulla componente, risulta significativa nel bilancio “Impatti-benefici” ma, come riportato nella Relazione Paesaggistica, bassa.
Flora e fauna; la mancata realizzazione del progetto comporterebbe il mantenimento dello stato attuale dell’area, caratterizzata principalmente da formazioni boschive mature e in alcune stazioni da incolti e/o coltivi.
Le aree boscate costituiscono ad oggi la principale esigenza di tutela ambientale.
La realizzazione del progetto, da questo punto di vista, risulterà impattante in maniera significativa, prevedendo il ripristino dello stato dei luoghi a fine esercizio, a seguito di dismissione dell’impianto.
Per quanto riguarda la fauna, non sono prevedibili impatti significativi per la realizzazione, ma durante l’esercizio dell’impianto, potrebbe verificarsi un’incidenza negativa sulla componente avifauna relativamente alle specie potenzialmente presenti e a quelle che potrebbero utilizzare l’area per riposo e nutrimento, durante i periodi di migrazione.
L’opera rappresenterà per le specie di avifauna stanziali e migratorie, un ostacolo artificiale permanente fino alla dismissione dell’impianto.
C’è da aggiungere, infine, che oltre alla località Crista, Enel Green Power aveva preso in considerazione altre due aree risultate, poi, non idonee, ovvero Calamia e Galluzzo.
Nella foto il posizionamento dei 5 aerogeneratori.



L’opposizione ha votato contro la revoca della delibera del consiglio comunale dell’ottobre 2012 motivando tale scelta per il poco coinvolgimento della popolazione e per la scelta del sito considerato uno dei punti più suggestivi del territorio.
Per la maggioranza la realizzazione dell’impianto permetterà al comune di ricevere un compenso economico da parte dell’Enel (circa 700mila euro) che si occuperebbe anche dell’efficientamento e ammodernamento della pubblica illuminazione del territorio.
Anche noi abbiamo una posizione che, per ovvie ragioni, non la renderemo nota, possiamo immaginare, però, come si sarebbero comportati e cosa avrebbero detto gli attuali consiglieri di maggioranza se si fossero trovati all'opposizione.
Immaginiamo le barricate alzate da Capalbo, che in questi casi ama indossare le vesti di Tommaso Aniello (Masaniello), degli ambientalisti Sposato e Fusaro, dell'ortocuoco Gencarelli, del mago-pignolo Bonacci, di Manfredi, che abita a pochi chilometri dal sito.

PUBBLICATO 13/04/2023 | © Riproduzione Riservata





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