Acri ed il deserto dentro ed intorno alle cattedrali
Angelo Sposato
|
La globalizzazione ha reso difficile fare economia, soprattutto, nelle dimensioni locali attraverso lo
sviluppo o la contaminazione dei tessuti esistenti o da far esistere. Paradossalmente, però, certe
forzature riescono, specialmente, intervenendo nei gangli della cultura che siano essi contadini o di
altra specie collegata ai territori.
In una situazione decadente, come quella di Acri, fare cultura diventa l'innesco più immediato per reagire verso l'alto la caduta. Ecco perché a me, in quanto abitante di questa città, stia a cuore ogni discorso su argomenti ed enti culturali locali. Negli anni si è criticato il modo di agire della Fondazione Padula invitandola a non relegare le sue attività ad una settimana celebrativa. Per lo meno, essa ha avuto il buonsenso di non replicare affatto, evitando certe “spocchierie” che si trovano, invece, nei comunicati di un ente comunale come il museo Maca. Quando si parla di museo bisogna aver chiaro che la funzione base sta nell'essere luogo di conservazione, “pezzo da museo” deriva da ciò. Quello di Acri, a differenza di altri, ha nella sua genetica un'anomalia, ormai risaputa, e leggere l'ultimo scritto “Lettera Pokémon” fa sorridere del riferimento da zero a sei anni usato da addetti al lavoro culturale. La vera conoscenza è di chi sa dove andare a cercare quello che non sa, concetto espresso da Eco, mi pare. Attraversando queste secche di inutile, quanto fuori luogo, attività auto-celebrativa, diagnosticabile anche da uno psicologo indottrinato da riviste per casalinghe, Acri, sempre in clima globalizzato, conferma la sua adesione al ribasso e tale ribasso si legge nell'estrema settorializzazione, trascurando il contorno che, poi, influisce nel settore. Come saper mettere un chiodo, ma trascurare il tipo di legno che si va ad inchiodare e il tipo di chiodo che possa sopportare. Il ribasso è l'evento senza altro. Dare un premio per la cinematografia e non avere un cinema funzionante, cineforum, seminari. Il ribasso è aver un museo con Rotella dentro, ma chiuso a qualsiasi frequentazione altra. Proprio perché ci si trova in un deserto, l'oasi assume più funzioni e non solo quella di cartolina. Certo è difficile far comprendere le molte identità che Acri potrebbe avere nel suo gruzzolo storicoculturale perché il ribasso si nutre di individualismo e ciò rende ancora più difficile la ricerca di finestre se, invece, si cercano specchi e pokémon per riflettersi in qualche goccia specchiante trovata in titoli di giornali per lo più di provincia. Sono solo esempi tra tanti ed il tutto supportato dalle varie amministrazioni che non capiscono che una strada si avrà, forse, tra venti anni ed un programma culturale in molto meno. Prima di una strada serve il motivo per cui la si percorre. |
PUBBLICATO 25/07/2016 | © Riproduzione Riservata
Commenta la news
Ultime Notizie
COMUNICATO STAMPA | LETTO 581
Franca Sposato nuova Presidente Fidapa
Si è tenuta nei giorni scorsi la cerimonia del passaggio delle consegne della Fidapa Sezione Acri. A fare da cornice all’evento il ristorante “La Vecchia Noce”. Libera Reale, presidente uscente, ha pa ... → Leggi tutto
Si è tenuta nei giorni scorsi la cerimonia del passaggio delle consegne della Fidapa Sezione Acri. A fare da cornice all’evento il ristorante “La Vecchia Noce”. Libera Reale, presidente uscente, ha pa ... → Leggi tutto
EDITORIALE | LETTO 592
Spopolamento, mancanza di servizi e nuove abitudini
L’appello, il grido di allarme lanciato dal giovane Angelo Scaglione, ha provocato una serie di reazioni. Tutte vanno nella stessa direzione. Occorre invertire la rotta perché Acri non diventi defin ... → Leggi tutto
L’appello, il grido di allarme lanciato dal giovane Angelo Scaglione, ha provocato una serie di reazioni. Tutte vanno nella stessa direzione. Occorre invertire la rotta perché Acri non diventi defin ... → Leggi tutto
OPINIONE | LETTO 6911
Acri, tra speranze stanche e promesse vuote: i giovani tra fuga e clientelismo
Una città che parla poco, ma urla nel silenzio. Acri, distesa sulle alture della Sila, è una città che vive sospesa. Le strade sono calme, forse troppo; le piazze si svuotano presto e i bar abbassano ... → Leggi tutto
Una città che parla poco, ma urla nel silenzio. Acri, distesa sulle alture della Sila, è una città che vive sospesa. Le strade sono calme, forse troppo; le piazze si svuotano presto e i bar abbassano ... → Leggi tutto
IL FATTO DELLA SETTIMANA | LETTO 1209
Maggioranza alle strette
“Prima i mura e intra poi chilli e fora, prima i muri di dentro, poi quelli di fuori.” Gli acresi conoscono bene questo modo di dire che sta a significare un metodo adoperato da chi ha il potere al fi ... → Leggi tutto
“Prima i mura e intra poi chilli e fora, prima i muri di dentro, poi quelli di fuori.” Gli acresi conoscono bene questo modo di dire che sta a significare un metodo adoperato da chi ha il potere al fi ... → Leggi tutto
OPINIONE | LETTO 546
Biglietto di solo andata
Se guardiamo i numeri dell’ultimo report Censis-Confeoopertie sulla sulla mobilità studentesca, quello che succede al Sud somiglia sempre più ad uno spettacolo del teatro dell’assurdo. Uno spettacolo ... → Leggi tutto
Se guardiamo i numeri dell’ultimo report Censis-Confeoopertie sulla sulla mobilità studentesca, quello che succede al Sud somiglia sempre più ad uno spettacolo del teatro dell’assurdo. Uno spettacolo ... → Leggi tutto




