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La bachisericoltura in Calabria.

Nello Serra
Foto © Acri In Rete
Non so se la bachicoltura avrà un futuro, ma certamente il tentativo della Cooperativa Don Milani ha avuto successo. In primo luogo perché i fiorellini realizzati con i bozzoli sono belli e se ne vendono decine di migliaia all’anno in tutt’Italia, secondariamente perché il libro “LA BACHISERICOLTURA IN CALABRIA” ha venduto attorno alle mille copie, segno che esiste un interesse, infine perché chiunque abbia curiosità in questo campo non si rivolge a strutture consolidate e prestigiose italiane bensì alla piccola Cooperativa di Acri.

Per anni abbiamo faticato ad essere visibili per il “lavoro sociale” e oggi lo stiamo diventando grazie al baco da seta che svolge una formidabile azione trainante. Vi è la possibilità che questa piccola cosa che stiamo facendo possa trasformarsi in una grossa operazione economica di sviluppo del territorio è una possibilità!

Oggi spero di far percepire l’azione magica che il baco ha prodotto su di me e nei miei giovani aiutanti Massimo, Williams e suo papà Giuseppe nella speranza che a tanti venga la voglia di venirci a visitare in questo periodo in cui l’allevamento è al top. Anzi chi verrà alla Giornata di festa e di solidarietà del 29 giugno potrà partecipare alla sbozzolatura, avendo i primi bachi terminato il ciclo (dalla larva al bozzolo).

Devo far notare che mi sarei aspettato un maggiore interesse della popolazione e delle scuole di Acri per un’attività che ha molto da far vedere e insegnare. Com’è documentato nel nostro libro “LA BACHISERICOLTURA IN CALABRIAAcri è stato un polo importante della bachicoltura, della sericoltura e della tessitura calabrese. Oggi potrà tornare a esserlo per la seta e per tutta la “filiera” che ne potrà derivare.

Del baco non si butta nulla. Si utilizza il bozzolo; si utilizza la crisalide per molteplici usi; si utilizza l’acqua della “sgommatura” (operazione consistente nel lavaggio della seta grezza) per il sapone alla sericina; si utilizza il letame per fertilizzare il terreno; si utilizza la ramaglia dei gelsi per alimentare le stufe; si utilizzano le more per confetture, gelati e granite; si utilizza il filo di seta per le suture ortopediche ecc. ecc.

Un esempio negli anni scorsi abbiamo venduto 50 Kg di more di gelso al titolare “BAR NINI’” di Diamante (CS), quest’anno lo stesso ci ha procurato un nuovo cliente che ne vuole 2 quintali!

Come è possibile intuire la Don Milani ha trovato un’attività che le sta dando tante soddisfazioni e la sta ponendo alla ribalta in Italia, questo anche grazie al libro scritto a più mani da Giuseppe Abbruzzo per la parte storica, Alfredo Graziani (tecnico dell’ARSSA di Mirto Crosia), Pasquale Filippelli (esperto tessile), dal sottoscritto.

Chi volesse saperne di più visiti il sito: www.bachicoltura.it, oppure, meglio ancora, ci venga a fare una visita. L’allevamento è in Contrada S. Zaccheria.
L’ e-mail è: info@bachicoltura.it.
Il telefono: 0984/954972, il Fax: 0984/910977. Il telefonino: 3296170611.


PUBBLICATO 22/6/2005

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