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Ecco i chiarimenti ...

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
Ho sempre pensato che chiunque operi nel mondo dell'informazione debba necessariamente possedere una dote: l'onestà intellettuale.
Parlare di obiettività è, nel mondo del giornalismo, fuori luogo.
Una prospettiva, per quanto ampia possa essere, è pur sempre parziale.
L'onestà intellettuale del giornalista sta proprio nel riconoscere questo "punto di vista" e rivelarlo al lettore.
Ecco perché mi lascia basito la richiesta di chiarimenti da parte di Gianluca Garotto circa l'interruzione della collaborazione tra il sottoscritto e questo sito.
Rimango ancora più esterrefatto da talune asserzioni che sono assolutamente prive di fondamento.
Giungere a conclusioni con premesse infondate, o peggio esplicitamente false, non può che inficiare il ragionamento.
Mi è stata chiesta chiarezza. E sia.
Vorrei innanzitutto capire da quale oracolo Gianluca abbia attinto l'informazione che sia stato il sindaco Coschignano a far cessare il mio rapporto con questo sito.
Sia chiaro, non accetto padroni. Se per davvero Gianluca pensa che io mi possa essere piegato a simili diktat, ha preso un abbaglio colossale.
Non ho mai detto che il sindaco mi abbia chiesto di non scrivere più sul sito e sfido chiunque a dire il contrario.
Per chiarezza: considerato che con l'amministrazione comunale era stato avviato un rapporto di collaborazione, ho spiegato a Gianluca che avrei dovuto concentrare tutte le mie energie in questo nuovo cimento.
Questo significava che il mio ruolo sarebbe cambiato e che il mio "punto di vista" sarebbe mutato: essere addetto stampa del Comune avrebbe significato per me, causa incompatibilità di ruolo, astenermi da qualsiasi commento, di censura o di plauso, nei confronti dell'attività della giunta comunale.
E' assai poco credibile che scrive bene dell'ente che ti paga, così come per contratto non puoi scrivere male.
Il punto di vista: limitarsi unicamente a un'attività "istituzionale", senza cedere alla tentazione di far politica con i soldi dei contribuenti.
Dire che con la mia decisione c'entri il sindaco offende sia me che il primo cittadino.
Io e Gianluca siamo amici da molto tempo e spero che questa vicenda non scalfisca il nostro rapporto.
Proprio in nome di questo rapporto, se ancora esiste, ti chiedo di rivolgere le tue scuse al sindaco Coschignano.
La discussione di questi giorni ha però messo in luce un altro aspetto: la mia collaborazione con l'amministrazione comunale.
Purtroppo devo ammettere, innanzitutto con me stesso, che proprio questa vicenda ha dimostrato la natura "friabile" di questo rapporto.
Come neve al sole, si è sciolta la fiducia che, in siffatte circostanze, rappresenta il fondamento ineludibile di un rapporto professionale.
Quello di componente di un ufficio stampa è soprattutto un legame fiduciario.
Chi opera in questo settore deve poter accedere a un numero infinito di informazioni, quindi deve poter godere di credibilità professionale e di illimitata fiducia.
Purtroppo in questa occasione non è avvenuto e questo mi costringe a dire di essere indisponibile a continuare il mio rapporto con l'amministrazione comunale e a rassegnare le dimissioni da un incarico che, tra l'altro, non era stato ancora formalizzato.
Quando il sindaco Coschignano mi ha chiesto di far parte di questo progetto, ho chiaramente espresso le mie idee su come, a mio avviso, avrebbe dovuto nascere l'ufficio stampa.
Chi decide è il sindaco, ma ho avvertito il dovere di spiegare il mio "punto di vista".
Tra il mio e quello del primo cittadino non mancavano le discrepanze, ma entrambi ritenemmo che fossero superabili.
Evidentemente così non era, anche perché, mi ripeto, certe cose si fanno se alla base vi è una granitica fiducia in chi ti sta davanti.
Ho sempre detto al primo cittadino che un sito del sindaco, avendo in animo di costruire un ambizioso portale del Comune, in cui chiunque, da qualsiasi parte del mondo, poteva entrare, era perfettamente inutile.
Un sito del sindaco è per definizione istituzionale, quindi incompatibile, così come è stato concepito, con quello del Comune.
Così come ho contestato la eccessiva considerazione della stampa on line, rispetto ad altre forme di informazione.
Ho detto queste cose per dovere d'ufficio, ma alla fine giustamente era il capo a decidere.
Erano, in ogni caso, divergenze di opinione fisiologiche, che non avrebbero potuto in alcun modo, se non per mancanza di fiducia, intaccare il rapporto professionale.
Ho vissuto questa esperienza, a contato con gli amministratori, per circa un mese.
Ringrazio tutti coloro con i quali ho collaborato, dai colleghi della stampa agli assessori e ai dipendenti comunali.
Ringrazio anche il sindaco per avermi dato questa occasione ed esprimo rammarico per la repentina e inattesa conclusione.
Assumo altresì l'impegno a non tornare più su questa vicenda, anche perché non vorrei che venisse utilizzata a fini politici per mettere in difficoltà l'amministrazione comunale.
Alla quale rivolgo i miei più fervidi auguri di buon lavoro.

PUBBLICATO 11/7/2005

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