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Comunicato Stampa UDC 8 ottobre.

Alessandro Feraco
Foto © Acri In Rete
Nella maggioranza di centrosinistra c'è un evidente scollamento che genera malumore amministrativo tanto è vero che il Presidente del Consiglio comunale scaduta l'ora di tolleranza vede dei banchi dei consiglieri di maggioranza ancora vuoti e prega l'opposizione di pazientare nella speranza che arrivi qualcuno per non rimandare la seduta consiliare per mancanza del numero legale. In tale scenario c'è poco da dire e molto da pensare, la situazione è seria.
Non si è mai visto in nessuna Amministrazione che in un solo anno di attività (il PRIMO) le sedute del Civico Consesso sono saltate per ben tre volte, quattro se non era per le forze di opposizione, perché la maggioranza non riesce a garantire la presenza dei suoi consiglieri nelle assise.
Non era mai capitato di assistere a clamorose revoche dovute ( una sui PRU e l'altra sul Servizio Civile) per una maldestra e illegittima interpretazione delle Delibere Regionali e delle leggi vigenti in materia. Nel primo caso gli amministratori hanno messo a repentaglio l'economia delle imprese private e l'intero finanziamento di 4 milioni e mezzo di euro. Nel secondo, hanno mortificato la cittadinanza attiva del volontariato acrese incaricando un'associazione Angeli Blu di un paesino della provincia di Catanzaro per l'accreditamento del Servizio Civile da svolgere ad Acri, adducendo che non vi erano nel nostro territorio associazioni che potevano garantire tale servizio. Niente di più falso, tanto è vero che oggi l'ASPA (Acri Soccorso Pronto Aiuto) come sede di attuazione di ANPAS (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) ha comunicato ufficialmente l'apertura del bando pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n°70 del 15/09/2006, dove si prevede l'impiego di volontari in Servizio Civile presso la propria associazione, smentendo di fatto l'Assessore ai Servizi Sociali.
L'orientamento di preferire associazioni e operatori economici di fuori Acri sembra prendere sempre di più piede nel municipio a discapito della nostra economia. Ricordiamo il caso emblematico del bando comunale per la gara di appalto della preparazione e somministrazione delle derrate alimentari nelle scuole di primo e secondo grado del territorio dove con note oculate l'assessore di turno ha di fatto precluso azzerando la possibilità di partecipazione al bando agli operatori di Acri, tanto è vero che la ditta che ha vinto è di Cosenza e oltre tutto si è aggiudicato l'appalto con un prezzo quasi doppio rispetto a quello degli anni precedenti con dei servizi in più.
Il Consiglio comunale nel suo svolgimento non è andato meglio di come si preannunciava. Nella sua relazione l'Assessore al Bilancio decantava il suo equilibrio di bilancio che nella sostanza ha dichiarato nelle entrate e nelle uscite contabilizzate dall'Ente con un discostamento del 2% dovuto alla mancanza di CASSA - tradotto sta a significare mancanza di soldi liquidi -.
Nella forma invece, come hanno fatto notare i consiglieri De Vincenti e Cerlino negli equilibri di bilancio non possono essere ignorati dei fattori determinanti di "deficit". Stiamo parlando dei due obiettivi iscritti nelle ENTRATE SICURE del Bilancio di Previsione che ora non lo sono più in quanto per come candidamente ammesso dall'Assessore al Bilancio 1- la vendita del demanio Pietramorella è impossibile visto che il tutto dipende dalla Regione Calabria e difficilmente riuscirà a porvi rimedio in quanto è in forte ritardo amministrativo, e 2 - il condono fiscale preventivato senza un'anagrafe tributaria e i tempi tecnici necessari è molto difficile da realizzare in solo due mesi quelli rimasti per l'assestamento del Bilancio. Considerato che questi due obiettivi determinavano la somma di un MILIONE E MEZZO DI EURO iscritti nelle USCITE CERTE della spesa corrente della gestione amministrativa e che non è previsto per legge nemmeno l'utilizzo dei proventi derivanti da alienazione di beni patrimoniali disponibili (bosco Pietramorella) secondo l'art. 193 D.L. 267 del 2000 era doveroso per l'amministrazione:
1) Ammettere che la programmazione del Bilancio preventivo era in equilibrio virtuale poco efficace e non veritiero, per cui in 9 mesi la sua gestione è stata limitata alle minori entrate.
2) DOVEVA adottare entro il 30 settembre le misure necessarie a ripristinare gli equilibri di bilancio per ovviare allo squilibrio della gestione di competenza.
Si ricorda che per la mancata adozione dei provvedimenti di riequilibrio è prevista la procedura dello SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE.

PUBBLICATO 11/10/2006

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