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Inquinamento del fiume Crati.

Il Quotidiano della Calabria
Foto © Acri In Rete
Dopo il sequestro del fiume Crati, in data 9 ottobre scorso, da parte della Magistratura di Castrovillari e Rossano, autorità giudiziaria competente su quel territorio, per via del forte inquinamento del corso d'acqua, e dopo che un altro tratto dello stesso fiume è stato sottoposto a sequestro lunedì scorso a seguito di una operazione dei carabinieri di Rende coordinata dal colonnello Aloisio Mariggiò e dal capitano Vittorio Carrara nella vasta area ricadente tra i comuni di Luzzi Acri e Bisignano, al confine con l'area urbana.
Queste ultime operazioni delle forze dell'ordine sul principale fiume cosentino, che hanno portato al rinvenimento di notevole materiale altamente tossico, sono state oggetto di interrogazione parlamentare proposta dal senatore Antonio Gentile, rivolta al ministro per l'Ambiente Pecoraro Scanio, nella quale si chiedeva l'avvio di un'indagine per verificare le responsabilità politiche, istituzionali ed amministrative connesse all'inquinamento del fiume Crati.
La medesima questione è stata anche oggetto di richiesta di una convocazione straordinaria del Consiglio Provinciale da parte del gruppo Consiliare di Forza Italia, alla presenza dei sindaci interessati e di tutte le autorità preposte alla salvaguardia del Crati, per tranquillizzare l'intera popolazione cosentina.
«Alla luce dei gravi fatti e delle dichiarazioni allarmanti e contraddittorie degli Assessori regionali e provinciali all'Ambiente - dicono i consiglieri Mario Russo, Gianfranco Ponzio ed Elio Filice - è necessario quindi che il Presidente Principe convochi con urgenza il Consiglio Straordinario, in quanto la bonifica del Crati deve interessare necessariamente tutta l'area urbana cosentina, nella quale sono evidenti e numerosi gli scarichi abusivi, industriali, pubblici e privati».
A tutto ciò si aggiunge, dciono i tre consiglieri, il disastro ambientale che è sotto gli occhi di tutti ed è caratterizzata da carcasse d'auto, da animali morti, da rifiuti tossici provenienti da discariche abusive che rendono il percorso fluviale del Crati un'autentica bomba ecologica.
«La messa in sicurezza del fiume Crati deve interessare tutti i politici locali e nazionali, poiché il corso d'acqua è soprattutto utilizzato come fonte primaria di irrigazione per le colture locali che vanno a finire direttamente sulla tavola dei consumatori.
Riteniamo che il Consiglio Straordinario Provinciale richiesto dal Gruppo di Forza Italia deve essere allargato a tutte le autorità preposte alla salvaguardia del Crati per individuare le responsabilità, ma soprattutto per far cessare l'allarme sociale che interessa tutta la popolazione cosentina
».

PUBBLICATO 25/10/2006

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