Politica. (Ri)nasce l'UDC
            
				  Roberto Saporito
					
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                         Sta per nascere il nuovo Udc, Unione di centro. In realtà si tratta di una rinascita. Lo Scudo Crociato, infatti, è stato presente in città per una quindicina di anni, dal 2002 fino agli inizi di questo anno, quando, cioè, gran parte degli udiccini, tra cui Gino e Michele Trematerra, sicuramente due esponenti di spicco, hanno preferito abbandonare il partito di Cesa per aderire al Movimento Centristi per l’Europa di Casini.  
                      Il primo collocato nel centro destra, il sinistro nel centro sinistra. Ma i simpatizzanti dell’Udc hanno ancora voglia di dire la loro e di essere presenti sul territorio. Sono consapevoli che, dopo gli ultimi risultati negativi, lo Scudo Crociato ha bisogno di una svolta e di un rilancio. Ecco, quindi, che il partito si sta riorganizzando, sotto la spinta dei dirigenti provinciali (Cedolia) e regionali (Talarico) che sempre più spesso si vedono in città. Al momento l’Udc è commissariato ed è guidato da Pasquale Capalbo ma ad inizi del prossimo anno è previsto il congresso per l’elezione dei nuovi organismi. La vera notizia è che potrebbe esserci un clamoroso ritorno di alcuni che nello scorso gennaio hanno abbandonato il partito per scegliere il Movimento di Casini. Tra loro, però, non dovrebbero esserci i Trematerra che, a quanto pare, non sarebbero ben voluti dalla nuova classe dirigente dell’Udc. Del resto, nello scorso mese di gennaio, il collegio dei probiviri deferì Michele per l’atteggiamento tenuto a favore del Si (l’Udc era per il No) nella campagna referendaria per la modifica della Costituzione. C’è di più, pare che alleati dell’Udc, Fi in primis, sono favorevoli ad un accordo con il partito di Cesa a patto, però, che non vi siano ex esponenti. Altri hanno deciso di lasciare l’Udc, probabilmente perché avevano capito l’aria che tirava, decidendo di sostenere alle ultime elezioni l’attuale sindaco, espressione Pd, ed alcuni fanno parte integrante dell’Amministrazione Comunale. Michele, poi, ha altri pensieri visto che è imputato nel processo Acheruntia (la prima udienza si è tenuta lo scorso sette novembre) a seguito delle indagini condotte dalla Dda di Catanzaro che lo accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione elettorale. L’Udc, qui, ha avuto sempre ampi consensi per poi subire un declino a partire dal 2014. Gino Trematerra è stato (2012) segretario regionale, senatore (2006) ed eurodeputato (2013), Michele, consigliere regionale dal 2005 al 2010, assessore regionale dal 2010 al 2014, candidato al Senato nel 2013 nonché componente del direttivo nazionale. Alle Europee 2009 l’Udc ha raccolto 4800 voti, alle Comunali 2010, con candidato a sindaco, poi eletto, Gino Trematerra, 7000 voti. Dopo di che, è iniziata la flessione con la perdita di consensi registrata alle Politiche 2013, con Michele candidato nella lista Con Monti per l’Italia (1900 voti), Comunali del 2013, candidato Gino Maiorano (2000 voti), regionali 2014, con candidato l’assessore uscente, Michele, (1100 voti), Europee 2014, con candidato l’uscente Gino (1600 preferenze) e Comunali 2017, 700 voti. In Calabria, ed anche ad Acri, l’Udc vuole essere forza politica propulsiva nello schieramento di centrodestra, qui c’è uno spaccato democratico-cristiano che è in cerca di un punto di riferimento. Da sempre lo Scudo Crociato è stato il partito della famiglia, dei valori morali e cattolici, attento alle problematiche giovanili e degli anziani. Di contro, i Centristi di Casini, che dopo le elezioni di giugno scorso, quando con oltre duemila voti riuscirono a portare al ballottaggio il candidato Anna Vigliaturo, pare siano eclissati. Occorre vedere, ora, se i tre rappresentati in consiglio comunale, la stessa Vigliaturo, Abbruzzese e Palumbo, decideranno o meno di aderire al nuovo Udc e quanti li seguiranno.  | 
                    
PUBBLICATO 01/12/2017 | © Riproduzione Riservata
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