Lite degenerata in aggressione, grave un 22enne colpito con una pala


Redazione

Sabato 6 gennaio, alle ore 12.00 circa, nei pressi della Basilica di Sant'Angelo d'Acri, un ragazzo afgano di 22 anni, M.W., residente da diversi anni ad Acri e benvoluto in paese per la sua serietà ed affabilità, è stato colpito a sangue con una pala da P. A., 52enne acrese.
Il ragazzo, arrivato in Italia per sfuggire alla guerra attraverso un "barcone della speranza", vive da diversi anni ad Acri dove, inizialmente, ha trovato accoglienza presso il centro per rifugiati politici "Abou". M.W., che in Afghanistan realizzava tappeti insieme al padre, lavora saltuariamente come operaio. Ad Acri M.W. si è integrato bene ed ha molti amici, tutti lo chiamano Angelo. Sabato, all'ora di pranzo, accompagnato da un amico, suo connazionale, Angelo si è recato a casa del suo ex datore di lavoro, P.A., rivendicando una somma di denaro che pare avanzasse dall'uomo. Tra i due è scoppiata una lite, la cui causa è ancora al vaglio dei carabinieri, culminata con un colpo quasi letale per il giovane, prontamente soccorso dall'amico che lo accompagnava. L'amico ha condotto il giovane agonizzante, a piedi, presso la locale Stazione dei Carabinieri, senza ricevere alcun aiuto lungo i 2 km di tragitto Qui è stato soccorso, dapprima da un medico che passava nei pressi della caserma e, successivamente, dall'equipe del 118, subito allertata dai carabinieri. Le condizioni del ragazzo sono apparse fin da subito molto gravi ed è stato immediatamente ricoverato presso l'ospedale Civile dell'Annunziata di Cosenza, dove tutt'ora si trova in coma farmacologico. Mentre il ragazzo lotta tra la vita e la morte, P.A. è a piede libero, in attesa che si faccia chiarezza sulla dinamica e le motivazioni dell'aggressione. Dalle prime indiscrezioni sembra che il 52enne sostenga di essersi difeso a seguito di un'aggressione da parte del ragazzo. Le indagini in corso accerteranno la dinamica dell'accaduto. |
PUBBLICATO 08/01/2018 | © Riproduzione Riservata

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