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L'ira del sindaco travolge tutta la maggioranza

Foto © Acri In Rete
Consiglieri Vigliaturo - Abbruzzese - Palumbo
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L’ira del sindaco travolge tutta la maggioranza; travolge persino i rappresentanti dell’attuale maggioranza che, provenienti da altri lidi, dimenticano di essere stati riscaldati dai raggi del sole delle precedenti amministrazioni di cui però, ahimè, ignorano storia e comportamento.
Prima di sparare a zero su fatti e persone, sempre e solo dietro dettatura, dovrebbero conoscere la storia.
Si tira sempre in ballo la questione del trasporto scolastico, la cui spesa se fossero ben informati aveva superato il milione di euro all’anno.
La scelta di stabilizzare i 16 lavoratori precari fu fatta dall’allora sindaco Tenuta, facendoli uscire dal bacino della precarietà; ma quale sindaco non l’avrebbe fatto?
Non erano dipendenti pubblici, erano lavoratori precari a cui si cercava di dare un futuro; a quell’epoca la Regione Calabria proponeva la stabilizzazione concedendo sgravi ed agevolazioni sia all’ente che alle ditte; siamo sicuri che il sindaco Capalbo non avrebbe fatto tale scelta?
Per chi della maggioranza non lo sapesse, i lavoratori interessati erano solo 16, ma chissà perché ‘per magia’ nel 2010, con un contratto che prevedeva la clausola di salvaguardia del personale in caso di assegnazione del servizio ad altre ditte, ne trovammo 32; davvero una magia! di cui ovviamente l’attuale sindaco, allora consigliere di maggioranza, ignora le cause, perché non era amministratore ma solo consigliere.
Insieme al numero dei lavoratori erano cresciute nel corso di quegli anni le linee di trasporto garantite ed era lievitata la spesa; lavoratori che, insieme ad altre ditte e ai dipendenti comunali, non lavoravano certo per gli amministratori, ma lavoravano per la collettività, assicurando un servizio pubblico.
Quando si spara a zero sulle precedenti amministrazioni, qualcuno, volutamente o per ignoranza, dimentica che l’ente comune deve garantire e dare servizi pubblici e non personali, e i dipendenti di Acritrasport con le varie amministrazioni (ben 4) hanno lavorato per garantire il trasporto scolastico agli alunni della scuola dell’obbligo e non per garantire il trasporto agli amministratori di turno.
Scelta scellerata fu quella di fare uscire 16 persone dalla precarietà e non ovviamente quella di farne raddoppiare il numero!
Altra voce importante che ha pesato sul bilancio comunale è stata la spesa per energia elettrica, questa voce agli attuali consiglieri di maggioranza è sfuggita, perché loro si preoccupano solo delle consulenze e degli incarichi; un piccolo consiglio: leggete con attenzione tutti i nomi degli ‘incaricati’ nel corso degli anni e nel caso non trovate qualche nome fatevi aiutare da chi è più informato di voi! Molte cose vi sono sfuggite.
Vi sono sfuggiti i numerosi e cospicui tagli ai trasferimenti assegnati ai comuni a partire dal 2010.
Vi è sfuggito il dato importante dell’errata contabilizzazione dell’anticipazione di liquidità, per più di 6 milioni di euro, che poi portò nel 2016 alla dichiarazione di dissesto; tutti dati importanti che sono stati spazzati dal vento.
C’è chi invece per fortuna ha buona memoria e non dimentica che, nel 2014, quando qualcuno banchettava altrove e altri si astenevano, furono riconosciuti debiti fuori bilancio a partire dal 1994.
Tra questi debiti c’erano tutte spese legate a servizi pubblici indispensabili, tariffe da pagare alla regione per acqua e rifiuti; c’era il trasporto e c’era la spesa per energia elettrica, che allora come oggi supera i 2 milioni di euro. Spesa che non è andata ad arricchire le tasche di nessun amministratore, di nessun colore politico.
Si possono accusare le diverse amministrazioni per non avere saputo leggere alcuni segnali di cambiamento, per avere voluto alcune opere pubbliche piuttosto che altre, ma non si possono lanciare accuse di sperpero della cosa pubblica o addirittura di avere lucrato su fondi pubblici.
Tutte le amministrazioni che si sono alternate hanno cercato di garantire e assicurare servizi, hanno dato servizi a questa città, è stata portata l’illuminazione in molte contrade e vie, perché avere i pali della luce in prossimità della propria abitazione era segnale di sviluppo e di civiltà.
Oggi invece sembra che si voglia ritornare all’epoca dei “muli”, perché gli unici pali che sono stati piantati in questi tredici mesi, sono quelli su Via Padula, che oltre a dare l’idea di una trincea, a molti danno l’idea di pali a cui legare i muli, anche perché a breve, se non arriveranno presto i fondi promessi dal presidente Oliverio per il bitume, le strade diventeranno delle mulattiere e allora serviranno probabilmente più pali.
Si accusano i consiglieri di minoranza di miopia, ma la cecità che colpisce i consiglieri di maggioranza è ben superiore e li porta a lasciarsi guidare, ignari del passato, in dissertazioni sulla cosa pubblica di cui ignorano completamente le dinamiche, attribuendo revoche e perdite di finanziamenti a chi non c’entra nulla (vedi fognatura e depurazione, abbandono dell’anfiteatro e settore cultura).
I buoni propositi più volte espressi, di voler guardare avanti e ripartire in modo diverso, vengono puntualmente disattesi, anche da chi è alla prima esperienza politica in consiglio.
Dopo aver eretto muri e messo in chiaro chi ha vinto le elezioni, si fanno aperture in consiglio nei confronti della minoranza, peccato che alla prima occasione si ripunta il dito contro, utilizzando i social e la carta stampata come fosse un’aula di tribunale; vorremmo ricordare che il nostro compito non è né quello di fare processi né tanto meno di emettere sentenze, ma di lavorare nell’interesse della collettività.
Si cerca di distruggere e ignorare completamente il ruolo dei consiglieri di minoranza, che invece vorrebbero dare un valido e disinteressato supporto all’attività amministrativa, così come hanno dimostrato in diverse occasioni nelle sedi opportune: commissioni e consiglio.

PUBBLICATO 14/08/2018 | © Riproduzione Riservata





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