Sicurezza, al questore Antonio Pignataro il premio Italia informa


Redazione

Il questore di Macerata, Antonio Pignataro, ha vinto il premio “Italia Informa”, assegnato dall’omonimo magazine economico-finanziario «per gli eccezionali risultati conseguiti dalle Forze di Polizia nella provincia di Macerata», mostrando «l’immagine di uno Stato che c’è e che si vede».
L’evento si è svolto ieri a Roma, presso Palazzo Falletti, alla presenza di circa di 150 ospiti rappresentanti il mondo dell’impresa, delle Istituzioni e della cultura. Ma Pignataro prima di tutto è un poliziotto, sempre in prima linea. Ha iniziato la sua carriera a Palermo nella squadra mobile, operativo nella cattura dei fratelli Sinagra. Poi il nucleo speciale antisequestro in Calabria, dove ha coordinato le ricerche sui sequestri di Silvia Melis, e Giuseppe Soffiantini. Insomma è l’uomo chiamato a gestire le emergenze: a Roma ne ha gestite diverse. Ha contrastato ogni forma di degrado e spaccio (soprattutto nell’area della stazione Termini), senza dimenticare le operazioni antidroga verso il clan Casamonica. Ma la lista delle attività portate a termine è davvero lunga. Dal 12 febbraio scorso è il questore di Macerata, e la sua presenza ha già portato notevoli cambiamenti. «La prevenzione e il controllo del territorio sono due elementi fondamentali - spiega - smantellare qualsiasi forma di occupazione delle aree è il mio obiettivo». Pignataro ha ricordato che quando ha assunto l’incarico di questore di Macerata, la città era «stata travolta da fatti straordinari ed eccezionali, certamente irripetibili», l’omicidio di Pamela Mastropietro e il raid contro i migranti di Luca Traini, che avevano «fortemente indebolito la percezione di sicurezza dei cittadini». «Oggi però le cose sono cambiate grazie ai concreti risultati ottenuti dalle forze di polizia - sottolinea - controlli mirati per liberare la città da ogni forma di illegalità e smantellare le piazze dello spaccio sono all’ordine del giorno. Ripeto il controllo del territorio, come afferma da tempo il Capo della Polizia, Franco Gabrielli, deve essere l’obiettivo di ogni Questore. E così è». Ma più di tutto sono i numeri a parlare per lui: 300 arresti e 3.200 persone denunciate, la maggior parte collegate proprio allo spaccio di droga. Senza dimenticare il tema degrado. Fenomeni su cui ha ottenuto brillanti risultati prima ancora nella Capitale «ricordo gli uomini straordinari del Commissariato Romanina con cui abbiamo portato avanti indagini e operazioni con le quali abbiamo inferto un duro colpo al clan dei Casamonica, con numerosi arresti. Senza dimenticare i bravissimi poliziotti del Commissariato Viminale. Roma è sicuramente stata una “palestra” molto importante». fonte Il Messaggero |
PUBBLICATO 23/11/2018 | © Riproduzione Riservata

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